Un altro suicida in carcere, è il settantesimo nel 2009

Ennesimo suicidio in un carcere italiano, il settantesimo dall’inizio del 2009. Il suo nome era Plinio Toniolo, aveva 55 anni, faceva l’artigiano ed era stato assessore del Comune di Nove (Vicenza). Lo rende noto l’Osservatorio permanente sulle morti in carcere. «Continua la strage nell’ indifferenza e nel silenzio», sottolinea Eugenio Sarno, segretario generale della Uil Pa.

L’uomo, detenuto per reati contro minori, si è impiccato in cella con un lenzuolo. Si tratta, secondo il sindacalista, del settantesimo caso di suicidio nelle carceri italiane tanto che «nemmeno questa incredibile pila di cadaveri – avverte – sembra scuotere l’ amministrazione penitenziaria e il ministero della Giustizia. Rivolgo un appello – conclude Sarno – al Capo dello Stato perché autorevolmente richiami ognuno alle proprie responsabilità».

Toniolo è il quarto detenuto che muore suicida nella casa circondariale di Vicenza negli ultimi quattro anni: il 24 novembre 2008 si uccise Abdelmijd Kachab, algerino di 22 anni; il 12 aprile 2007 Carlo Maruzzo, di 38 anni e il 6 ottobre 2005 Simon Lleshaj, albanese di 36 anni. Secondo quanto riferito da Ristretti Orizzonti, Toniolo era stato arrestato domenica in esecuzione di un mandato di cattura europeo. Le autorità tedesche lo accusavano di atti sessuali su minorenne.

«Ieri, dopo l’interrogatorio di garanzia, nel quale ha cercato strenuamente di spiegare che quelle accuse erano folli – racconta il sito – perché lui di mani addosso a bambini e bambine non ne ha mai messe né aveva mai pensato di metterle, è rientrato in cella. E si è tolto la vita». Il dramma è stato scoperto intorno alle 16.30: le guardie penitenziarie hanno dato l’allarme al 118, ma all’arrivo dei sanitari del Suem non c’é stato più nulla da fare perché Toniolo era già morto per soffocamento.

Toniolo, puntualizza Ristretti Orizzonti, era stimato sia come artigiano decoratore sia come uomo. Ex assessore del Comune, ha operato per anni nel settore del volontariato e delle opere sociali, a stretto contatto con la parrocchia. Una persona specchiata, viene descritta in paese, che si è sempre spesa per gli altri. Per questo, afferma il sito, l’artigiano non sarebbe riuscito a reggere l’accusa di atti sessuali su minorenne.

«Non sapremo mai se Plinio Toniolo era davvero innocente – rileva Ristretti Orizzonti – ma di certo sappiamo che ha usato il suo corpo, la sua vita, nell’estremo tentativo di essere ascoltato e creduto; come Bruno Vidali, che si è ucciso il 14 novembre scorso nel carcere di Tolmezzo dopo aver inutilmente ‘gridato’ per mesi la sua innocenza, e come tanti altri prima di loro».

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