Unesco: dai tartufi alla poesia, le tante candidature italiane

FIRENZE, 27 GIU – Entrare nell'esclusivo ''club'' dei beni considerati dall'Unesco Patrimonio mondiale dell'umanita' anima molte speranze italiane. C'e' chi ce la fa, come di recente Monte Sant'Angelo in Puglia e oggi i villaggi primitivi dell'arco alpino, chi per ora e' 'sospeso', cioe' un ''no'' in attesa di nuove istruttorie, come nel caso che ha suscitato polemiche nei mesi scorsi del Palio di Siena o le Cave di Marmo di Carrara, come ha riportato oggi 'Il Tirreno' e chi ancora attende una risposta.

Solo nel'ultimo anno le proposte sono state tante e diverse tra loro, soprattutto per i ''beni immateriali''. Cosi' hanno formulato una candidatura l'alpinismo in quanto tale – la proposta e' di Courmayeur e di Chamonix – per ''l'apporto dato all'arricchimento della cultura e della societa''', o l' ''arte tradizionale dei pizzaioli napoletani'' e ''la pratica della coltivazione della vite ad alberello dell'isola di Pantelleria''. Una candidatura e' stata avanzata anche per la ''poesia estemporanea'': un appello perche' venga riconosciuta patrimonio immateriale dell'umanita' e' di pochi giorni fa, lanciato da Nuoro in occasione del Festival italiano dell'Etnografia.

Diverse candidature riguardano invece produzioni tipiche: il tartufo bianco di Asti oppure le colline viticole di Langhe, Roero e Monferrato.

Infine reperti archeologici come le antiche navi romane scoperte a Pisa ed un intero quartiere: il Rione Sanita' di Napoli che potrebbe aggiungersi all'intero centro storico della citta' gia' individuato come ''patrimonio''.

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