MILANO – La difesa di Silvio Berlusconi ha presentato istanza di ricusazione nei confronti di uno dei tre giudici del processo Unipol, quello con al centro l‘intercettazione Fassino-Consorte. I difensori del Cavaliere hanno ricusato il giudice Maria Teresa Guadagnino, la stessa che nel processo Mediaset avrebbe “espresso in sentenza giudizi sulla personalità dell’ex premier”.
Il riferimento è ad alcune frasi contenute nelle motivazioni della sentenza Mediaset, come “particolare capacità a delinquere” e “immensa disponibilità economica all’estero“. L’atto di ricusazione è stato depositato alla quinta sezione della corte d’Appello che ora dovrà decidere innanzitutto sull’ammissibilità e poi sul merito.
Giovedì in aula nel corso del processo – nel quale è imputato anche il fratello dell’ex premier, Paolo Berlusconi – l’avvocato Longo è intervenuto chiedendo in prima battuta al giudice Guadagnino di ”astenersi” e quindi, in sostanza, di rinunciare a far parte del collegio, facendosi sostituire: il processo è nella fase dei testimoni della difesa. Il collegio però non ha accolto l’invito all’astensione presentato dalla difesa e per questo l’avvocato Longo è andato poi a depositare l’istanza di ricusazione alla cancelleria della Corte d’Appello.
Guadagnino è uno dei due giudici a latere nel processo Unipol, dove Berlusconi risponde di violazione del segreto d’ufficio in relazione alla pubblicazione su Il Giornale della telefonata in cui Fassino diceva a Consorte: “Allora abbiamo una banca”. Il processo potrà comunque proseguire (la prossima udienza e’ fissata per giovedì prossimo) e dovrà fermarsi solo prima della sentenza, se non sarà ancora arrivata la decisione sulla ricusazione. Il verdetto in questo processo potrebbe arrivare nei primi mesi del prossimo anno.