Università riaprono a settembre: aule a capienza dimezzata e mascherine obbligatorie Università riaprono a settembre: aule a capienza dimezzata e mascherine obbligatorie

Università riaprono a settembre: aule a capienza dimezzata e mascherine obbligatorie

Le università riaprono a settembre con la didattica mista. Ecco le nuove linee guida per il contenimento del coronavirus.

Ricomincia a settembre il nuovo anno accademico, versione covid. Le nuove linee guida per le università prevedono aule a capienza dimezzata e mascherine obbligatorie.

Ma cosa vuol dire? Per garantire il distanziamento sociale ed evitare assembramenti all’interno delle aule, la capienza sarà ridotta del 50% rispetto all’abituale afflusso di studenti.

Ci si potrà prenotare fino alla metà dei posti disponibili in aula. Tutti gli altri seguiranno le lezioni da casa. 

Sulla ripartenza delle università con aule a numero chiuso il ministro Gaetano Manfredi ha spiegato che “è il massimo che si può fare oggi: la ripresa dell’attività didattica non poteva prescindere dalla necessità di convivere con la pandemia”.

“Ci sono università prestigiose come quelle inglesi e Harvard che continueranno con le lezioni a distanza. Noi abbiamo raggiunto un equilibrio tra l’esigenza della riapertura e la sicurezza”.

L’obiettivo è quello di scongiurare la fuga dei fuorisede e delle matricole. In una intervista a Repubblica Manfredi ha precisato che “l’indicazione è quella di privilegiare le matricole in questo rientro”.

I dati, comunque, sembrano “incoraggianti, gli iscritti nei corsi a numero programmato sono gli stessi dello scorso anno in alcuni atenei che hanno aperto le iscrizioni dal primo agosto”.

“Dobbiamo aspettare ottobre, ma ad oggi non si registrano crolli nemmeno nelle pre-iscrizioni degli studenti stranieri, in alcuni casi addirittura superiori del 50%”.

Le misure anti-Covid da seguire

Distanziamento di un metro tra gli studenti, con un margine concesso del 10% per non penalizzare la capienza delle aule anfiteatro che hanno file di sedute fisse.

La capienza va ridotta di almeno il 50% indicando i posti dove non ci si potrà sedere. Ogni giorno vanno sanificati gli spazi.

Per prenotare il posto in aula diverse università si sono dotate di apposite app. Chi riuscirà ad accedere in aula sarà tenuto ad indossare la mascherina sempre.

Per prevenire assembramenti vanno inoltre canalizzati i flussi in entrata ed uscita predisponendo percorsi dedicati. Gel disinfettante in ogni aula.

La febbre andrà misurata a casa: vietato l’accesso in caso di sintomi sospetti. In caso di potenziali positivi vanno informate di concerto le autorità sanitarie per attivare il contact tracing e la chiusura di un corso sarà valutata caso per caso.

Affitti in calo

Sono molti gli studenti fuorisede che stanno temporeggiando prima di cercare una stanza in affitto. Il rischio è che molti preferiscano la didattica a distanza in attesa che l’emergenza rientri.

Secondo il sito Immobiliare.it, dopo anni in cui gli affitti per studenti e lavoratori scarseggiavano, il 2020 registra un’impennata nell’offerta, più che raddoppiata rispetto allo scorso anno(+149%).

Milano è la città record (+290%), seguita da Bologna (+270%). Poi Padova (+180%), Firenze (+175%), Roma (+130%), Torino (108%) e Napoli (+100%).

A Milano i prezzi delle singole siano rimasti pressoché fermi rispetto al 2019 (565 euro al mese la media) e quelli dei posti letto in doppia hanno subito un ribasso del 7% (345 euro). R

oma, con costi decisamente inferiori, è la seconda più cara (438 euro per una singola e 287 euro per un posto in doppia). Seguono Bologna e Firenze (per una singola sono necessari circa 400 euro).

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