Università, spariscono ‘Scienze del fiore’ e ‘Benessere del cane e del gatto’. Eliminate 470 lauree stravaganti

Pubblicato il 26 Maggio 2010 - 12:18 OLTRE 6 MESI FA

Dite addio a “Scienze del fiore e del verde”, a “Benessere del cane e del gatto” o “Enogastronomia mediterranea”. Gli studenti che dall’anno prossimo si iscriveranno nelle università italiane non troveranno più questi corsi, dal nome somigliante più a una rubrica di costume e società di un settimanale che ad un percorso accademico. I tagli dei fondi a scuola ed università hanno provocato anche la cancellazione di stravaganti e poco frequentati corsi di laurea.

In due anni accademici sono state oltre 470 lauree, tra brevi e specialistiche. Corsi che non solo erano incentrati su argomenti a dir poco stravaganti (altri esempi? “Turismo alpino, “Cultura della Sardegna”, “Beni enogastronomici”, “Teoria e prassi della traduzione”) ma che erano anche “bocciate” dagli studenti stessi con un basso numero di immatricolazioni.

Che il 3+2 era stato un fallimento, Mariastella Gelmini lo aveva messo nero su bianco  qualche tempo fa, precisando che la riforma dell’università voluta nel 1998 da Luigi Berlinguer aveva fatto moltiplicare i corsi e i costi degli atenei. Grazie a questi tagli, dal 2007 i corsi di laurea sono diminuiti del 9 per cento, passando da 5.460 (anno accademico 2007-2008) agli attuali 4.986. Secondo i dati del Consiglio universitario nazionale (Cun) le lauree di primo livello che tre anni fa erano 2782 oggi sono ridotte a 2411 (13,3 per cento in meno), quelle specialistiche sono passate da 2401 a 2304 (4 per cento in meno).

Ma a pagare il prezzo della “potatura” non sono solo i corsi particolari. A risentirne sono state anche lauree serie, come ingegneria, che però non disponevano dei minimi (prof, strutture e numero degli iscritti) per giustificare la spesa. Così, oltre ai tagli sono stati fatti anche numerosi accorpamenti. A salvarsi solo il “nocciolo duro” delle lauree: Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Farmacia, Chimica, Architettura, Ingegneria edile e Giurisprudenza, tutti corsi di 5 o 6 anni che aprono le porte a professioni regolamentate.