“Tasse fuorilegge agli studenti”: troppi tagli, 33 atenei sforano

ROMA – Più della metà degli atenei italiani chiede troppe tasse ai suoi iscritti. In questo contravvenendo alla legge (art. 5 del Dpr 306/1997) che impone alle università di non sforare, per le rette annuali, il limite del 20%  del contributo erogato ogni anno dallo Stato (Ffo). Ora che una sentenza  del Tar della Lombardia ha condannato l’Università di Pavia a risarcire gli studenti per i soldi chiesti in eccesso, si rischia un effetto domino per almeno 33 atenei considerati “fuorilegge”. E’ stata una grande vittoria quella ottenuta dall’Unione degli Studenti che, però, segnala il gran disordine amministrativo e l’impasse generato dalle ultime stagioni di tagli a università e ricerca.

In pratica il 60%  delle università, dovendo far fronte alle restrizioni delle risorse statali, è stato costretto a mettere tra parentesi la normativa del 1997. Il Tar ha stabilito che il parametro aggirato non fosse indicativo ma vincolante. Un bel problema per i rettori alle prese con l’aumento dei costi fissi e il continuo braccio di ferro sui finanziamenti statali. Spesso in dotazione avevano solo i soldi per pagare docenti e personale tecnico. Per questo, negli ultimi cinque anni, le tasse a carico degli studenti sono aumentate del 38,2%, con una media per gli studenti di 1.125 euro pro-capite. A Lecce e Siena, i due casi limite, le tasse sono aumentate del 90%.

In prospettiva la situazione è ancora più fosca, ora che entreranno a regime le ultime sforbiciate dell’ex ministro Tremonti. Nel 2011 è prevista una ulteriore decurtazione del 3,8%, seguita da una più pesante del 5,5 per il 2012. E’ evidente che, alleggerendosi l’assegno destinato agli atenei tramite il Ffo, aumenterà il numero di università che sforeranno il tetto del 20%, divenuto ancora più basso. Attualmente questo sforamento è calcolato al 30%. Con la complicazione che non si tiene conto che alcune delle risorse vengono utilizzate per soddisfare il principio del diritto allo studio, tramite l’assegnazione di borse di studio o alloggi a studenti fuorisede. La partita, eminentemente politica, si giocherà proprio sulla dialettica diritto allo studio/contenimento dei costi. Un bel test per l’appena nominato presidente del Consiglio Monti, guarda caso al centro dell’attenzione degli studenti per il suo , diciamo, background bocconiano. Assisteremo a uno scontro ideologico impostato sul duello università pubblica contro università privata? Intanto gli studenti pubblici,prima di un chiarimento, aspettano un risarcimento, a questo punto dovuto.

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