Uomo carbonizzato a Magione (Perugia): forse un suicidio

MAGIONE (PERUGIA) – Un suicidio o, ma con meno probabilita', un incidente: sono le ipotesi privilegiate dai carabinieri che indagano dopo il ritrovamento di un cadavere carbonizzato nelle campagne di Magione. Corpo non ancora identificato ufficialmente anche se gli investigatori sono certi si tratti di Massimo Dolciami, 56 anni, imprenditore del settore autotrasporti (guidava tra l'altro una delle organizzazioni nazionali del settore) alle prese – e' emerso dagli accertamenti – con una precaria situazione economica dell'azienda.

L'allarme e' scattato stamani intorno alle 7 quando uno studente che si recava a scuola ha visto del fumo da una stradina sterrata tra Magione e Agello. Ha quindi avvertito carabinieri e vigili del fuoco che hanno trovato un'Audi A6 completamente distrutta dalle fiamme non ancora del tutto spente. All'esterno dell'auto, accanto al lato conducente, il corpo di un uomo riverso con il volto a terra. Dalla vettura i carabinieri sono risaliti a Dolciami che era uscito di casa, a Tavernelle, intorno alle 6.40.

Sul posto sono subito intervenuti il magistrato di turno, i vertici provinciali dell'Arma e due medici legali i quali, dopo un primo esame, hanno escluso la presenza sul corpo di ferite da arma da fuoco o da taglio nonche' di lesioni tali da far ipotizzare uno strangolamento. Sara' comunque l'autopsia in programma domani a chiarire le cause della morte.

Accanto alla vettura i carabinieri hanno recuperato due taniche contenenti una gasolio e l'altra benzina. L'ipotesi e' che il liquido infiammabile sia stato utilizzato dall'imprenditore ma nei pressi si trova anche una sorta di piccola discarica e quindi i militari non possono completamente escludere che i contenitori si trovassero li' da tempo.

Dagli accertamenti e' emerso che l'azienda di Dolciami si trova in una situazione economica particolarmente difficile. Gli investigatori non hanno tuttavia trovato al momento messaggi lasciati dall'uomo per spiegare un eventuale suicidio e anche i suoi familiari, sentiti a lungo dai carabinieri, considerano inspiegabile quanto successo.

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