GENOVA – Era andata a portare un fiore sulla tomba del padre, così come era solita fare da oltre 20 anni. Ma una volta giunta al cimitero ha scoperto che il caro estinto non c’era più: “Concessione scaduta”, le hanno risposto lapidari, senza possibilità di tornare indietro. Succede al cimitero di Staglieno a Genova.
La tomba in questione è quella di Giuseppe Sarbia, scomparso nel 1995 e “sfrattato” dal loculo in cui sperava di riposare accanto ai resti della madre Iside. Per questo alla morte di quest’ultima aveva comprato una concessione trentennale. Il 4 gennaio è scaduta ma nessuno si è preso la briga di avvisare la famiglia: ora non ci sono più, né la nonna né il papà defunti, al loro posto ci sono una nuova lapide e nuovi nomi sconosciuti.
Lo racconta Bruno Viani sul Secolo XIX:
«Abbiamo cercato di capire, ci hanno detto che la concessione, fatta e pagata da mio padre alla morte di mia nonna, era scaduta il 4 gennaio. E il 20 dello stesso mese avevano già tolto tutto. È vero, avremmo dovuto informarci: ma nessuno ci ha mai chiamato o scritto ed eravamo stati al cimitero dopo Natale, quindi sono assolutamente sicura che all’inizio dell’anno non c’era alcun preavviso. E,quando mi hanno detto che avrei riavuto i soldi anticipati per l’elettricità del lumino, non ci ho visto più».
La tomba del fu Giuseppe Sarbia, con tutta evidenza, non era abbandonata: perché tanta fretta? «Un inserviente sul posto ci ha detto: quelli sono posti molto ambiti, i resti a quest’ora sono già nella fossa comune…».