ROMA – Feste natalizie tutte all'insegna del risparmio e dell'austerita', con una frenata dei passeggeri negli aeroporti e delle presenze turistiche negli alberghi e al mare. Con la solita quanto scontata eccezione delle localita' piu' rinomate della montagna (Dolomiti in particolare) e delle citta' d'arte, prime su tutte Roma, Firenze, Venezia e Assisi.
E' quanto rileva uno studio di Trademark Italia, secondo il quale in ogni caso 1 italiano su 5 trascorrera' fuori casa almeno una notte, anche se alla fine dovrebbero ammontare a circa 18 milioni le presenze accolte dal nostro sistema ricettivo, con una spesa complessiva intorno ai 6 miliardi di euro, inferiore di poco a quella dell'anno scorso.
La cartina al tornasole dello stallo turistico e' dimostrato da una serie numerosa di elementi, tra cui: il calo dei viaggi internazionali, il crollo delle destinazioni tropicali (Mar Rosso, Nord Africa, Caraibi e Sudamerica), la flessione della montagna a Capodanno, la contrazione della spesa media pro-capite (che dovrebbe attestarsi a quota 110-115 euro al giorno tutto compreso) e, non ultima, l'impennata dei costi per il week end dell'ultimo dell'anno.
Secondo Trademark, a Natale l'85% degli italiani rimarra' a casa: di questi 6 su 10 ammettono di farlo per motivi economici, anche se naturalmente 4 su 10 affermano che lo faranno nel rispetto della tradizione. Qualche segno di ripresa ci sara' a Capodanno: 12 milioni di italiani trascorreranno infatti almeno una notte fuori casa e altri 4,5 milioni che lo faranno per almeno 4 notti.
Piuttosto articolate le destinazioni dei 18 milioni di italiani che partiranno tra Natale a Capodanno: il 70% optera' per la montagna, il 19 per le localita' di mare, il 9% fara' viaggi culturali tra capitali europee e citta' d'arte italiane e il restante 2% fara' rotta verso le localita' termali.
L'alloggio preferito sara' l'albergo, il bed & breakfast o l'agriturismo (per il 36% dei casi), in casa di proprieta' (27%), ospite di parenti e amici (21%), in un alloggio privato preso in affitto (11%, contro il 20 dell'anno scorso) o in una struttura scelta all'ultimo minuto (5%).
Tra le localita' della montagna, destinazione preferita in questo periodo, spiccano le Alpi e le Dolomiti in particolare (Cortina, Madonna di Campiglio, Selva di Val Gardena, Corvara, Ortisei), seguite da Courmayeur e Bormio. I tempi di ristrettezze economiche faranno chiudere il borsellino alla maggior parte dei nostri vacanzieri, colpa anche di un aumento del 3-5% dell'ospitalita'. Non a caso il 57,3% di coloro che partiranno prevede di spendere tra i 500 e i 600 euro e il 21,5% tra i 750 e i 1000 euro. Ma c'e' poi anche un 3,2% che ha prenotato una crociera nel Mediterraneo per una spesa media di 800 euro.
Il buon andamento della montagna, dato consueto in questo periodo, non evidenzia pero' un quadro tutto roseo se analizzato a livello stagionale. Secondo l'Osservatorio Turistico della Montagna le presenze nel 2011-2012 faranno segnare un calo dell'1,7% su base annua, con un contestuale aumento del 2% dei prezzi degli alberghi e del 3% degli skipass.
In controtendenza la spesa media pro-capite, che, nel complesso dei 128 giorni della stagione, dovrebbe attestarsi a 128 euro, l'8% in piu' rispetto a un anno fa.