Coloro che hanno saltato la fila del vaccino anti-Covid rientrando nella categoria “altro” sono circa 2 milioni. In testa ci sono regioni sia del Nord, sia del Sud: Valle d’Aosta, Calabria, Sicilia e Campania.
Diverse procure stanno passando al setaccio i piani vaccinali per capire se ci sono state anomalie nei vari calendari delle somministrazioni. Sulla questione sta indagando anche l’Antimafia. Il presidente della commissione, Nicola Morra, ha richiesto gli elenchi dei nominativi dei vaccinati nelle quattro regioni in cui la media è ben sopra la media nazionale.
Nicola Morra spiega su Facebook l’anomalia: su 11.850.555 dosi, quelle non destinate a ultraottantenni, a ospiti delle Rsa, a operatori sanitari, a personale “non sanitario” o scolastico e alle forze armate sono state 2.236.752.
Ben 695.235 somministrazioni sono finite ad “altri” sui registri della Sicilia, Campania, Calabria che subiscono l’aggressione di mafia, camorra e ’ndrangheta, fa notare Morra. A queste regioni si aggiunge però anche la Valle d’Aosta.
Draghi: “Con che coscienza la gente salta la fila?”
Sulal vicenda è intervenuto anche Draghi. Durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi di ieri, il premier ha detto: “Con che coscienza la gente salta la fila?”. Un 35enne, secondo Draghi, non può pensare di prendere la dose di vaccino a chi dal Covid rischia di essere ucciso, le persone fragili o gli over 75.
I salta fila dei vaccini sono 2 milioni
I salta fila sono in totale circa 2 milioni in tutta Italia. Ventitré avvisi di garanzia sono arrivati a Biella dove dirigenti, avvocati e commercialisti, ma anche commissario, direttore sanitario e quello amministrativo della Asl,sono accusati di aver “saltato la fila” per farsi vaccinare a inizio gennaio, quando la campagna riguardava soltanto i sanitari. L’azienda si è detta “fiduciosa nel lavoro della magistratura”. La Procura ha detto di voler capire “perché è successo e chi ha permesso che persone prive di diritto ottenessero il vaccino”. Tra gli indagati ci sono anche alcuni medici in pensione che avrebbero dichiarato il falso nell’autocertificazione, affermando di essere in servizio per ottenere il vaccino.
Ad Oristano invece, sotto i riflettori ci sono 15 persone tra personale medico e infermieristico che avrebbero somministrato dosi di vaccino a persone che in quel momento non ne avevano titolo, scavalcando così gli anziani e le fasce di cittadini fragili. Nella stessa inchiesta ci sarebbe anche un secondo filone che riguarda altre categorie di soggetti che avrebbero ottenuto i vaccini in maniera troppo facile.
In Umbria e Puglia troppi caregiver
In Umbria e Puglia, invece, i sospetti si concentrano su presunti caregiver. La Regione Umbria parla di alto rischio “imbucati” e annuncia controlli per verificare i requisiti richiesti anche per i familiari conviventi delle persone fragili.
A Bari, invece, l’indagine è già in corso del Nas e si sta indagando sulle somministrazioni ai caregiver degli under 16 disabili avvenute lo scorso fine settimana di Pasqua. Nel video Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev che segue, le parole di Draghi sui “salta fila” del vaccino.