Vaccino, boom di prime dosi dopo l’obbligo di Green pass: aumento del 46% rispetto al trend atteso

Boom delle prime dosi di vaccino anti Covid alla vigilia dell‘obbligo di Green pass sul posto di lavoro: sono aumentate del 46%, rispetto al trend atteso in assenza di obbligo. La stima si basa sui dati aggiornati in possesso della struttura commissariale e calcola 559.954 prime dosi in più legate alla certificazione verde.

Boom di prime dosi di vaccino dopo l’obbligo di Green pass

Da quanto è stato introdotto l’obbligo, inoltre, la media dei tamponi giornalieri è tra i 250mila e i 300mila.

Le rilevazioni sono relative al periodo tra il 16 settembre e 13 ottobre: prima dell’obbligo di Green pass le prime dosi attese erano 1.208.272; con l’approvazione dell’obbligo si sono invece registrate 1.768.226 prime somministrazioni.

Terza dose, boom di prenotazioni degli 80enni in farmacia

Ma l’overbooking di prenotazioni riguarda anche la terza dose del vaccino anti Covid. Lo riferisce Federfarma nazionale, sottolineando “l’entusiamo” delle persone avanti con l’età che per il richiamo possono andare alla farmacia vicino casa, nell’ora stabilita dall’agenda senza fare file e ricevendo l’inoculazione da persone che conoscono da anni.

Dopo la circolare del ministero della Salute, sono quattro le regioni dove, tra mercoledì e venerdì scorso, sono iniziate le somministrazioni in farmacia: Lazio, Liguria, Marche e Veneto.

“Siamo contenti per la reazione dei nostri clienti, si tratta per la maggior parte di persone anziane che esprimono grande soddisfazione per aver potuto scegliere la loro farmacia di riferimento come punto vaccinale”, racconta Alfredo Procaccini, vice presidente di Federfarma, “c’è molta empatia, ci fanno domande e sono ben felici di fare il vaccino Pfizer, anche nei casi in cui in precedenza ne abbiano fatto un altro. Non hanno paura dell’eterologa perché è diffusa tra le persone l’idea che si tratti di un ottimo immunizzante, che dà un’alta protezione dal Covid. In questi giorni stanno partendo anche le prenotazioni per i sessantenni che abbiano già superato il periodo di sei mesi dalla seconda dose”.

 

 

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