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Vaccino anti-Covid, a gennaio le prime dosi per 1,8 milioni di italiani. Locatelli: “Entro l’estate a tutti”

Sono 1.874.323 le persone da sottoporre al vaccino anti-Covid nella prima fase che scatterà a gennaio. Si tratta di una prima tranche delle 11 milioni di dosi di vaccini che arriveranno in Italia entro il primo trimestre del 2021

Il dato è indicato in una tabella del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri contenente i numeri indicati da tutte le Regioni. Tre le categorie che prioritariamente dovranno essere vaccinate, ci sono operatori sanitari e sociosanitari, il personale e gli ospiti delle Rsa poi gli over 80. 

Analizzando i numeri, una persona da vaccinare su tre si trova in due sole regioni, Lazio e Lombardia. Nella prima le persone da sottoporre al vaccino sono 356.824, nella seconda 308.494.

Dopo le due regioni, sempre secondo la tabella, seguono Emilia Romagna (177.186).

Poi Campania (150.366), Veneto (146.743), Piemonte (131.430), Sicilia (111.449), Liguria (72.171), Calabria (58.068).

E ancora: Friuli Venezia Giulia (56.713), Toscana (51.621), Puglia (49.302), Sardegna (40.050), Marche (39.334), Abruzzo (34.748), provincia di Bolzano (26.190), provincia di Trento (20.653).

Per finire con Umbria (16.285), Basilicata (11.425), Molise (10.853) e Valle d’Aosta (4.419).

Locatelli: “In estate vaccinati tutti gli italiani”

Il 29 dicembre l’Agenzia europea dei medicinali Ema dovrebbe autorizzare il vaccino di Pfizer e BioNTech.

“Da quel giorno l’Italia sarà pronta a partire” ha detto Speranza in un’intervista. Il ministro ha indicato anche il 6 gennaio come data della prima iniezione.

Oltre a lui ha parlato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli che si è spinto a dire: “Entro l’estate 2021 dovremmo essere nelle condizioni potenziali di aver vaccinato tutti gli italiani. Naturalmente l’auspicio è che l’adesione alla campagna vaccinale sia massiccia”.

La prime due aziende farmaceutiche che forniranno i vaccini all’Italia – come previsto nel piano per i vaccini Covid presentato alle Camere dal ministro della Salute Roberto Speranza – sono Pfizer-Biontech e Moderna.

Queste due aziende nel primo trimestre 2021 dovrebbero fornire all’Italia da contratto rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1.346.000 dosi.

La Pfizer ha già ottenuto il via libera dell’autorità statunitense per i farmaci Fda per il proprio vaccino ed il via libera dell’autorità europea per i medicinali Ema dovrebbe arrivare nella riunione fissata per il 29 dicembre.

L’ok al vaccino Moderna dovrebbe invece arrivare dalla Fda nella riunione in programma per il 17 dicembre e, a seguire, l’Ema dovrebbe dare la propria autorizzazione nell’incontro annunciato per il 12 gennaio.

Più di 200 milioni di dosi in totale in Italia

In totale, l’Italia ha opzionato 202.573.000 dosi di vaccino, che rappresenterebbero una dotazione sufficiente per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte.

E’ molto probabile che saranno necessarie due dosi per ciascuna vaccinazione, a breve distanza.

Se tutti i processi autorizzativi andassero a buon fine, l’Italia potrebbe contare sulla disponibilità delle seguenti dosi.

Per il contratto con AstraZeneca 40,38 milioni di dosi; Johnson & Johnson 26,92 milioni; il Sanofi 40,38 milioni; Pfeizer-BioNTech fornirà 26,92 milioni; per il CureVac 30,285 milioni; Moderna 10,768 milioni.

Tra coloro che saranno vaccinati prioritariamente, anche le persone dai sessanta ai settantanove anni (pari a 13.432.005) e la popolazione con almeno una comorbilità cronica (7.403.578).

Con l’aumento delle dosi, saranno vaccinate anche le altre categorie di popolazione, tra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali quali anzitutto insegnanti e personale scolastico, Forze dell’ordine, personale delle carceri e dei luoghi di comunità.

Sanofi e il rinvio del vaccino

Il piano vaccino dell’Italia è stato presentato nei giorni scorsi e sembra pronto. Potrebbero non esserlo però tutti i  vaccini che l’Italia ha opzionato per l’acquisto.

Dopo il ritardo che accumulerà il composto di Oxford Astrazeneca, la cui azienda e ricercatori hanno deciso una fase supplementare di studi, arriva un altro annuncio che potrebbe incidere sul piano vaccinale italiano.

Sanofi e GlaxoSmithKline hanno annunciano un ritardo nel loro programma per un vaccino Covid a base di proteine ricombinanti per migliorare la risposta immunitaria negli anziani, i più colpiti in assoluto da questo virus.

Peccato che l’Italia, dall’azienda per contratto deve ricevere 40 milioni di dosi. Dosi che, visti i tempi che si allungano, potrebbero arrivare non prima del 2022 (fonte: Ansa, Repubblica, Il Fatto Quotidiano).

 

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