Vaccino Pfizer, la clausola: se ci sono danni o reazioni il risarcimento spetta allo Stato Vaccino Pfizer, la clausola: se ci sono danni o reazioni il risarcimento spetta allo Stato

Vaccino Pfizer, la clausola nel contratto: se ci sono danni o reazioni il risarcimento spetta allo Stato

Chi ha problemi, danni, reazioni anche solo temporanee a causa del vaccino Pfizer può fare causa ma a risarcire non sarà l’azienda, bensì lo Stato italiano. Questo perché Pfizer si è voluta tutelare da qualsiasi tipo di causa intentata da chi lamenta reazioni o altro a causa del vaccino inoculato. La clausola non copre, invece, il caso in cui il vaccino non dovesse funzionare.

Insomma nell’accordo con lo Stato italiano, ma anche con tutta l’Ue, Pfizer si è tutelata per bene. Ha preteso che nel contratto venissero inserite formule per garantirsi il più possibile. Quindi in caso di reazioni avverse alla somministrazione, la Pfizer non è automaticamente responsabile per eventuali richieste di risarcimenti e indennizzi. A pagare è lo Stato italiano.  

Vaccino Pfizer, cosa dice la legge

Come spiega Fabio Tonacci per Repubblica nei contratti stipulati dalle Regioni per i normali vaccini antinfluenzali, o per quelli presenti sul mercato da anni, clausole del genere di solito non ci sono. Questo quando confermato proprio a Repubblica da una fonte qualificata che lavora nel settore.

Anche perché in Italia esiste una legge (la 210 del 1992) che obbliga lo Stato a indennizzare chi subisce danni irreversibili da trasfusioni, somministrazioni di emoderivati e vaccinazioni. Si applica a eventi rarissimi, causati quasi sempre da dosaggi sbagliati o da errori umani nelle procedure.

Vaccino Pfizer, la Svezia blocca i pagamenti

La Svezia intanto ha sospeso i pagamenti per i vaccini Pfizer. Lo rendono noto i media svedesi spiegando che la sospensione è legata alla quantità di dosi prelevabili da ogni fiala dopo che la casa farmaceutica ha fatto sapere che con particolari aghi era possibile prelevarne sei invece che cinque, addebitando la dose aggiuntiva alle forniture.
“È inaccettabile. Se un Paese ha la possibilità di ricevere solo cinque dosi, ha ricevuto meno dosi allo stesso prezzo”, ha affermato il coordinatore svedese per i vaccini Richard Bergstrom al giornale Dagens Nyheter.

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