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Dire “vaffa…” a un poliziotto non è un reato, il caso di Varese

Assolto un marocchino che aveva detto un “vaffa” a un poliziotto. Il caso risale al 2018 ma ora c’è la sentenza definitiva, non è reato.

Dire “vaffa” a un poliziotto si può, non è reato. Il precedente arriva dal caso di un marocchino di 32 anni, accusato di oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale. Marocchino che oggi è stato assolto a Varese perché il fatto non sussiste.

Nel 2018 l’imputato, all’esterno di un locale, aveva mandato a quel paese una pattuglia della Volante. Gli agenti lo avevano portato in questura per identificarlo e lì il marocchino aveva reiterato le proteste.

Al processo, il pm ha chiesto la condanna a sei mesi. Ma il giudice ha preferito la tesi dell’avvocato difensore il quale, ha ritenuto che “l’espressione fosse in quel contesto al più maleducata e volgare” e non costituiva oltraggio perché i poliziotti non stavano compiendo un atto d’ufficio.

Le parole dell’avvocato difensore

L’avvocato precisa ancora “che l’espressione utilizzata dal mio assistito in altri contesti può certamente costituire oltraggio e, benché giustamente il mio assistito sia stato in questo caso assolto perché in quel contesto la sua espressione non fu oltraggiosa, ciò non porta a condividere il fatto che tali espressioni debbano utilizzarsi nonostante da tempo, e a più livelli, si rileva un involgarimento del linguaggio”.

Piccola nota di colore. L’avvocato in aula ha citato la celebre canzone di Marco Masini “Vaffa…” e il “Vaffa Day” di Beppe Grillo. Come a voler dimostrare che quella parolaccia tanto comune oggi ormai faccia parte del linguaggio di tutti i giorni e quindi non può essere considerata come un’offesa a pubblico ufficiale. (Fonte La Prealpina).

 

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