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Vaia: “Vaccino bene comune per abbattere il Covid. Superare le logiche di monopolio e brevetto”

Vaia:Vaccino bene comune per abbattere il virus. Superare le logiche di monopolio, superare i brevetti. Investire nelle terapie innovative. Diamo una risposta corale come Paese!”. Il post su Facebook del direttore sanitario dello Spallanzani di Roma.

Dopo il post pubblicato sui social network, Vaia ha ribadito gli stessi concetti nel corso di una lunga intervista ai microfoni di Rai Radio1. 

“Superare le logiche di monopolio, superare i brevettiInvestire nelle terapie innovative – ha spiegato stamattina su Rai Radio1 – ci sono logiche di monopolio, ci sono Paesi che agiscono da soli in barba agli accordi presi in sede europea e aziende che hanno atteggiamenti che mal si comprendono: prima annunciano il meno 20% di consegne, poi ne arrivano solo 66mila, poi c’è l’apertura verso altri vaccini”.

Vaia: “Vaccino bene comune, tutti i Paesi dovrebbero desiderare di abbattere questa pandemia”

“Da tempo  diciamo di superare la logica del brevetto, che il vaccino deve essere un discorso etico messo a disposizione di tutti, credo che ci sia bisogno che i Paesi, le nazioni abbiano un comune sentire nel dire ‘dobbiamo battere questa pandemia’ perché sia davvero un bene a disposizione di tutti”.

“Noi abbiamo bisogno di battere la malattia, di abbattere mortalità e letalità. La scienza e la ricerca sono pronte ma c’è bisogno di fare molti investimenti, e soprattutto dobbiamo mettere in grado il nostro Paese di essere autosufficiente nella produzione di vaccini. Bisogna investire nella ricerca e nella produzione del vaccino italiano

Vaia: “Anche un solo morto è grave”

“Anche un solo morto è grave. Noi dobbiamo evitare i morti, allora non c’è altra strada he quella di vaccinare. Dobbiamo mettere in campo ogni risorsa del Paese, ogni nostra capacità, mettere da parte il resto: il Paese deve essere unito nel dire ‘facciamoci rispettare in Europa’, lì dove si sono fatti i contratti, facciamoci consegnare le dosi. Oggi noi abbiamo bisogno di salvare gli anziani, i pazienti oncologici, di mettere al riparo le popolazioni più fragili dalla malattia”.

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