Val Ferret, 500mila metri cubi di ghiaccio a rischio distacco Val Ferret, 500mila metri cubi di ghiaccio a rischio distacco

Sulla Val Ferret incombono 510 mila metri cubi di ghiaccio. Come il Duomo di Milano

Un volume di oltre mezzo milione di metri cubi di ghiaccio che rischia un “crollo istantaneo” dal massiccio del Monte Bianco.

Sulla Val Ferret incombe una massa ghiacciata grande “come il Duomo di Milano”, i tecnici che la tengono d’occhio minuto per minuto dal 2013 hanno accertato tutti gli indizi più gravi di un distacco imminente.

Distacco immane, da film catastrofico.

Il “gocciolone” sospeso che pende dal costone del ghiacciaio di Planpincieux è una minaccia urgente, per questo per 72 ore il sindaco di Courmayeur ha deciso allerta massima e sgombero della popolazione.

“Un campo di ghiaccio con sopra 80 m. di ghiaccio”

Un blocco da 510 mila metri cubi. “E’ un campo da calcio con sopra 80 metri di ghiaccio, quindi un volume veramente imponente.

Che come potete immaginare nella sua caduta è in grado di fare molteplici danni e anche molta strada”.

Valerio Segor, dirigente della struttura Assetto idrogeologico dei bacini montani della Regione Valle d’Aosta, è preoccupato non solo dalla massa.

Perché, “esattamente come farebbe una valanga d’inverno” può propagarsi “con un’azione di aerosol”.

Sono 75 le persone evacuate, tra cui una quindicina di residenti.

Ma “il numero aumenta, se si considera chi volontariamente ha abbandonato i campeggi della zona”, spiega il primo cittadino, Stefano Miserocchi.

Val Ferret, da aprile a oggi numerosi crolli

Lo sgombero, scattato alle 6 di mattina di ieri, è terminato alle 11. “Strada chiusa, c’è il pericolo ghiacciaio” si sono sentiti ripetere decine di automobilisti che volevano raggiungere la Val Ferret.

Una delle valli più frequentate dell’arco alpino (con 2.000 presenze al giorno in questo periodo).

Da aprile ad oggi “ci sono stati numerosi crolli, per 176 mila metri cubi complessivi”.

Ma da due settimane si sta delineando una nuova situazione che riteniamo “particolarmente preoccupante” – aggiunge Segor – per un blocco da 510 mila metri cubi.

“Val Ferret, trend anomali delle temperature”

L’allerta è legata a “trend anomali delle temperature”, uno shock termico che può incidere sul delicato equilibrio dello strato d’acqua tra la roccia e la massa glaciale.

“L’input” idrico portato dalla brusca risalita delle temperature iniziato ieri, dopo alcuni giorni di freddo, porta a una “sovrappressione sul fondo del ghiacciaio.

Che solleva” la stessa massa di ghiaccio “e fa sì che questo possa iniziare a scivolare”. La conseguenza è il crollo “in maniera praticamente istantanea, senza che ci siano dei” segnali “precursori”.

Ma il momento di crisi è limitato temporalmente rispetto all’allerta dell’autunno 2019, durata quasi due mesi.

“Tra uno, due, tre giorni, continuando a monitorare la velocità e il deflusso idrico, o si va incontro alla destabilizzazione” oppure l’allerta rientra. (fonte Ansa)

 

 

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