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Val Pellice: fine del mondo, web e Tv. Il bluff dell’apocalisse

di Gianluca Pace |21 Dicembre 2012 12:44

Val Pellice: fine del mondo, web e Tv: il bluff dell’apocalisse

TORINO – Non c’era nessuno ieri sera ad Angrogna. Nonostante allarmi, profezie, fantasmi, Sacro Graal e avventurieri delle leggende Maya ad Angrogna, paese ancora di salvezza per molti, come Bugarach, contro il diluvio universale e la fine del mondo. C’è chi giura che il Sacro Graal passò da qui, chi è pronto ad affermare che il paese abbia qualcosa di magico e chi è venuto qui per filmare la psicosi. Psicosi che però non c’è stata.

“Ma cos’è? Vi mandano quassù per punizione?” Così tuona all’inviato de La Stampa l’oste della trattoria del paese. “Le uniche camere che ho affittato erano per giornalisti”.

Altro che fine del mondo, qui si vede solo la crisi economica. Il sindaco Mario Malan conferma: “Qui è pieno di case in vendita, se ne vanno tutti. L’ultimo acquisto risale a otto mesi fa. Piuttosto che alla fine del mondo, noi pensiamo alla fine del nostro mondo, quello della montagna. La politica ci sta togliendo tutto”.

La frazione di Pradeltorno – roccaforte naturale per la sua conformazione geografica – sarebbe il punto esatto in cui le acque si sarebbero fermate, i Maya avrebbero cambiato strada, gli asteroidi avrebbero sbagliato mira. Ma niente, neanche a Pradeltorno c’è anima viva.

Nessun apocalittico, solo la troupe di Italia Uno con una telecamera fissa sul nulla. Questa volta niente fine del mondo in Mondovisione.

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