ROMA – Sale a ventinove il numero delle vittime di Valentino, il sieropositivo che a Roma ha infettato decine di partner perché non aveva detto loro di aver contratto il virus dell’Hiv.
Francesco Salvatore su Repubblica Roma ha riassunto bene la storia:
Nessuna pausa per l’inchiesta a carico di Valentino. Le audizioni delle ragazze, che nei giorni seguenti all’arresto hanno chiamato in procura allarmate dal fatto di aver riconosciuto in Valentino la persona che avevano conosciuto in chat e con cui avevano avuto una brevissima relazione, hanno subito una pausa solamente nei giorni di festa. Il pm Francesco Scavo e gli agenti del reparto di polizia di piazzale Clodio hanno continuato ad ascoltare i racconti delle donne senza sosta. Tante in più le vittime rispetto alle sei ragazze che lo avevano denunciato agli albori dell’inchiesta, e che avevano permesso quindi di far scattare l’arresto nei suoi confronti. Dopo le manette, e il successivo aumento esponenziale di vittime, la procura, per scongiurare il pericolo di un contagio a macchia d’olio, aveva esteso i controlli anche ai partner maschili delle ragazze. I primi riscontri avevano portato a individuare due uomini, affetti dallo stesso ceppo di virus di Valentino, salvo poi subire una pausa a causa della ritrosia di queste persone nell’uscire allo scoperto.
Intanto Valentino resta in carcere. A stabilirlo è stato il tribunale del Riesame che ha ritenuto idonea la misura cautelare richiesta dalla procura. Forse, a pesare, è stata la valutazione sul pericolo che l’uomo, messo ai domiciliari, continui ad infettare altre donne. Le accuse nei suoi confronti sono lesioni volontarie gravissime. “Ho agito con leggerezza, ma non volevo fare del male a nessuno. Alcune ragazze con cui sono stato, però, sapevano del mio stato di salute” si è difeso prima di Natale l’uomo, davati al pm.