Il film su Vallanzasca? “Noi non lo vedremo”. I parenti delle vittime contro la pellicola di Placido

I parenti delle vittime di Vallanzasca non lo perdoneranno e gli agenti di polizia protesteranno davanti ai cinema che proietteranno il film sul ladro e assassino. Infatti sta per uscire nelle sale italiane la pellicola di Michele Placido dedicata al criminale, ma, come scritto da Andrea Galli sul Corriere della Sera, non tutti sono disposti a celebrare questa figura.

A Bergamo, Milano e Montecatini, spiega Galli, “fuori dai cinema troverete poliziotti con volantini. Saranno gli agenti del sindacato Coisp. Spiega il segretario generale Franco Maccari: «Per noi una vittima è una vittima, e un carnefice è un carnefice. Una vittima va onorata, un carnefice no» . Non andate a vederlo, dicono i poliziotti”.

Un altro sindacato di polizia, il Sinappe, dice Galli, “racconta questo. Alla fine del mese scorso, grazie a un permesso premio, Vallanzasca era in un albergo di Mondragone, in provincia di Caserta. Quando i carabinieri sono andati a controllarlo, avrebbe risposto con insulti e offese. I carabinieri l’hanno denunciato. Rischia di perdere i benefici di pena che gli consentono di uscire dal carcere”.

La moglie di una delle vittime racconta così la propria contrarietà all’opera di Michele Placido: “Il film? Non m’interessa. Non ci andrò mai. Non voglio vedere mio marito che viene ammazzato. Ero orfana. Avevo lui. Soltanto lui. Il mio mondo. Due bimbe, di sei e tre anni. Luigi ci proteggeva» . Gabriella Vitali ha 61 anni; è vedova da quasi trentaquattro. Il maresciallo D’Andrea, su un’auto della polizia stradale con il collega Renato Barborini, fermò una macchina al casello di Dalmine, vicino Bergamo, a un posto di blocco. Sulla macchina c’era Vallanzasca. Spari. Sangue. Cadde anche Barborini, 27 anni”.

Ecco come la Vitali ha definito il malvivente: «Un arrogante. Uno che non si è pentito. Lo farà adesso con il film? Chiederà perdono? Soltanto Gesù Cristo può perdonare. Noi no» .

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