Vallanzasca parla agli studenti: “Sono il simbolo della certezza della pena”

“Non sono qui per insegnare niente a nessuno, ma per raccontare una testimonianza di vita che mi ha portato a scontare quasi 39 anni di galera”. Lo ha detto l’ergastolano Renato Vallanzasca, invitato a parlare agli studenti dell’istituto superiore “Balilla Pinchetti” di Tirano (Sondrio).

Un incontro che non ha mancato di suscitare polemiche per la scelta del “relatore”, intervenuto con il gip del Tribunale di Sondrio, Pietro Della Pona. “Ho scelto io di essere quello che sono – ha aggiunto il ‘bel Rene” – prendendo una strada che più si confaceva al mio carattere. Io sono nato ladro, non so quando rubare smise di essere un passatempo e diventò una professione. Non ho mai sparato per primo e mai alle spalle”.

“Vallanzasca – ha affermato Della Pona in un auditorium affollato – è un uomo detenuto perché ha sbagliato e oggi si trova ancora in carcere. E’ da sottolineare la responsabilità individuale nel compiere azioni criminali dettate da scelte personali”.

“Sono l’emblema della certezza della pena – ha concluso l’ex bandito – Non ho mai chiesto di essere rilasciato e non ho mai sollecitato sconti della pena. So di non essere più pericoloso per la società, ma posso essere utile ai ragazzi emarginati delle comunità”.

Soddisfazione sull’esito dell’incontro è stata espressa dal dirigente scolastico, Martino Liscidini, secondo il quale “gli studenti hanno potuto apprendere in modo diretto le conseguenze di azioni sbagliate che hanno rovinato la vita di chi le ha commesse”.

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