Varese, 3 donne sparite in 5 giorni: Isabel Gianoncelli, Orsola Paganini e Luciana Vismara

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Giugno 2014 - 16:45 OLTRE 6 MESI FA
L'articolo del Giornale

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VARESE – Tre donne sparite in cinque giorni a Varese, tra il 20 e il 25 maggio: Isabel Gianoncelli, studentessa di 17 anni, Orsola Paganini, casalinga di 56 anni e Luciana Vismara, ex operaia di 44 anni.

Isa­bel Gianoncelli, 17 anni, è scomparsa lo scorso 25 maggio. Isabella abita con la famiglia a Coc­quio Trevisago, proprio sopra il lago di Varese e frequenta la scuola Europea di Varese. Secondo gli inquirenti Isabel potrebbe essersi allontanata volontariamente, forse stanca di qualche atto di bullismo. Poi c’è la storia di Orsola Pagani­ni, 56 anni, casalinga, scomparsa lo stesso giorni di Isabel Gianoncelli, lo scorso 25 maggio. Doveva andare a votare, con la tessera elettorale in tasca. E invece presa la bicicletta Orsola è scomparsa nel nulla.

“Avevamo preparato i docu­menti insieme. Sono uscito di casa presto,prima di lei e l’aspet­tavo al seggio dove ero scrutato­re – racconta ancora il marito – non l’ho mai più rivista. E di lei non abbiamo trovato nulla, nemmeno la bici! È un modello da donna di colore rosso scuro, con parafanghi, portapacchi e copricatena neri: niente! Sa co­sa significa il benché minimo in­dizio? È come se Orsola fosse evaporata. E la cosa che mi pre­occupa maggiormente è che ha lasciato a casa anche il suo ado­rato Willie, un meticcio-volpino da cui era inseparabile!”

Chis­sà se qualche cane molecolare potrebbe darci una mano? Pro­blemi? Forse ho sottovalutato la depressione in cui era piombata per la menopausa, ma non mi era sembrato nulla di grave” dice ancora il marito.

Luciana Vismara, 44 anni, di Ferno, è scomparsa il 20 maggio.

“Notando che mancava la bicicletta ho pensa­to che finalmente si era decisa a farsi un giro in bici: aveva l’auto, non le partiva mai, ma non si de­cideva a portarla dal meccani­co” spiega il fratello Mario.

“Ma eravamo come due orsi, ci parlavamo appena. Dissapo­ri? Noooo! Semplicemente, le ri­peto, io e mia sorella siamo riser­vati: pensi che ognuno si prepa­rava da mangiare da sé! E forse lei era talmente chiusa che io ul­timamente non ho notato un peggioramento del suo umore: magari era depressione e non me ne sono accorto!”

“Dopo le medie Luciana ha fat­to un corso di scuola superiore di tre anni, ma poi aveva sempre lavorato in un trapuntificio- con­tinua il fratello – . Nel 2000 si era dovuta licenziare per occuparsi a tempo pieno di nostra madre ormai cieca e disabile. È morta due anni dopo. Da allora Lucia­na era disoccupata. Leggeva li­bri di fantasy, ma di uscire non se ne parlava…Si rintanava sem­pre in camera sua. L’abbiamo cercata dappertutto, io sono vo­lontario del parco del Ticino. Se mi sono fatto un’idea su quel che le è accaduto? Per me si è but­tata nel fiume”.