VARESE – Tre donne sparite in cinque giorni a Varese, tra il 20 e il 25 maggio: Isabel Gianoncelli, studentessa di 17 anni, Orsola Paganini, casalinga di 56 anni e Luciana Vismara, ex operaia di 44 anni.
Isabel Gianoncelli, 17 anni, è scomparsa lo scorso 25 maggio. Isabella abita con la famiglia a Cocquio Trevisago, proprio sopra il lago di Varese e frequenta la scuola Europea di Varese. Secondo gli inquirenti Isabel potrebbe essersi allontanata volontariamente, forse stanca di qualche atto di bullismo. Poi c’è la storia di Orsola Paganini, 56 anni, casalinga, scomparsa lo stesso giorni di Isabel Gianoncelli, lo scorso 25 maggio. Doveva andare a votare, con la tessera elettorale in tasca. E invece presa la bicicletta Orsola è scomparsa nel nulla.
“Avevamo preparato i documenti insieme. Sono uscito di casa presto,prima di lei e l’aspettavo al seggio dove ero scrutatore – racconta ancora il marito – non l’ho mai più rivista. E di lei non abbiamo trovato nulla, nemmeno la bici! È un modello da donna di colore rosso scuro, con parafanghi, portapacchi e copricatena neri: niente! Sa cosa significa il benché minimo indizio? È come se Orsola fosse evaporata. E la cosa che mi preoccupa maggiormente è che ha lasciato a casa anche il suo adorato Willie, un meticcio-volpino da cui era inseparabile!”
“Chissà se qualche cane molecolare potrebbe darci una mano? Problemi? Forse ho sottovalutato la depressione in cui era piombata per la menopausa, ma non mi era sembrato nulla di grave” dice ancora il marito.
Luciana Vismara, 44 anni, di Ferno, è scomparsa il 20 maggio.
“Notando che mancava la bicicletta ho pensato che finalmente si era decisa a farsi un giro in bici: aveva l’auto, non le partiva mai, ma non si decideva a portarla dal meccanico” spiega il fratello Mario.
“Ma eravamo come due orsi, ci parlavamo appena. Dissapori? Noooo! Semplicemente, le ripeto, io e mia sorella siamo riservati: pensi che ognuno si preparava da mangiare da sé! E forse lei era talmente chiusa che io ultimamente non ho notato un peggioramento del suo umore: magari era depressione e non me ne sono accorto!”
“Dopo le medie Luciana ha fatto un corso di scuola superiore di tre anni, ma poi aveva sempre lavorato in un trapuntificio- continua il fratello – . Nel 2000 si era dovuta licenziare per occuparsi a tempo pieno di nostra madre ormai cieca e disabile. È morta due anni dopo. Da allora Luciana era disoccupata. Leggeva libri di fantasy, ma di uscire non se ne parlava…Si rintanava sempre in camera sua. L’abbiamo cercata dappertutto, io sono volontario del parco del Ticino. Se mi sono fatto un’idea su quel che le è accaduto? Per me si è buttata nel fiume”.