Varese, omicidio mani mozzate: presunto colpevole già condannato

Pubblicato il 26 Novembre 2009 - 21:48 OLTRE 6 MESI FA

Era stato condannato per omicidio colposo della moglie, nel corso di un incidente, l’uomo fermato per l’omicidio di Carla Molinari, trovata uccisa il 5 novembre scorso nel varesotto.

A quanto si è saputo, la vittima e il presunto omicida si conoscevano da tempo e gli investigatori varesini stanno ulteriormente scavando nei loro rapporti. A carico del fermato vi sarebbero gli accertamenti tecnico-scientifici degli agenti della squadra mobile di Varese e dello Sco (Servizio centrale operativo) della polizia che avrebbero trovato riscontri alla presenza dell’uomo nei momenti in cui Carla Molinari moriva.

Analisi scientifiche sulla presenza del suo telefonino in zona e, infine, al fermato sarebbero stati riscontrati anche dei graffi sul volto, derivanti con tutta probabilità da una collutazione.

L’imbianchino di 58 anni fermato per l’omicidio di Carla Molinari, nel febbraio del 2003 ebbe un incidente in auto con la moglie: lei morì carbonizzata, mentre il marito si mise in salvo senza però riuscire a salvarle la vita. Per questo, l’imbianchino patteggiò la pena a un anno e quattro mesi per omicidio colposo.

A quanto si è appreso, il fatto che avesse dei graffi sul viso avvalora, in qualche modo, una delle prime ipotesi prese in esame dagli investigatori, ovvero che le mani dell’ex tipografa siano state tagliate per evitare che frammenti di pelle sotto le unghie potessero ricondurre all’assassino.