Variante inglese più letale Variante inglese più letale

Variante inglese più letale del 30%, il dossier della task force internazionale. E meno indulgente coi no mask

Variante inglese più letale. La mutazione del Coronavirus scoperta nel Regno Unito provoca un tasso di mortalità maggiore tra il 20 e il 30%. 

Variante inglese del virus più letale del 30% 

Potenzialmente un disastro secondo la task force internazionale investita del compito di verificare con il massimo dell’approssimazione scientifica i rischi in corso voluta dai leader delle maggiori potenze occidentali (Biden, Merkel, Macron e Johnson).

E’ il rapporto letto da Ricciardi. Oggi sul tavolo Cts

E’ proprio la presa in visione di questo dossier che analizza l’impatto delle varianti del virus in circolazione a giustificare l’allarme lanciato domenica da Walter Ricciardi.

Il consulente scientifico del ministro Speranza aveva avanzato infatti di nuovo la proposta di un “lockdown totale” finendo sotto attacco da parte di Lega e Italia Viva. 

Ora quel rapporto è sul tavolo del Cts, facile immaginare una stretta conseguente, come avvenuto in Gran Bretagna, Germania, Francia. Il tempo stringe.

“Nell’arco di 5 o 6 settimane potrebbe sostituire completamente o quasi l’altro ceppo virale attualmente circolante”, ha spiegato tre giorni fa il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.

La variante brasiliana, peraltro, sembra non produrre immunità: significa che non mette al riparo da una reinfezione.

Agenzia Usa: “Variante meno indulgente con i no mask”

“Sappiamo che alcune delle varianti hanno una maggiore trasmissibilità. Sono in aumento i dati secondo cui alcune delle varianti, la variante B.1.1.7 possono effettivamente portare a un aumento della mortalità”, ha spiegato Rochelle Walensky, la direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), l’agenzia federale Usa per la prevenzione delle malattie.

Sottolineando che resta da vedere l’efficacia di “questi vaccini contro queste varianti”.
Secondo i dati emersi finora, ha aggiunto Walensky, le persone affette dalle varianti del virus tipicamente non indossano la mascherina. O non rispettano il distanziamento sociale. “Quello che sappiamo è che (le varianti) probabilmente sono meno indulgenti quando non seguiamo quelle direttive”, ha concluso.

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