Grazie alla segnalazione del Laboratorio di Igiene del Policlinico san Martino diretto dal professor Icardi, è stata sequenziata, per la prima volta in Italia, la variante Omicron 2.
Il sequenziamento della variante Omicron del Covid al San Martino
Due i casi accertati, uno dopo il sequenziamento di routine al San Martino, il secondo invece è emerso dal sequenziamento di un campione derivante dal monitoraggio nazionale, che coinvolge il nostro Laboratorio.
Scendono questa settimana i valori dell’incidenza dei casi di Covid per 100mila abitanti e dell’indice di trasmissibilità Rt: l’incidenza è infatti pari a 1823 (rispetto al valore di 2011 della scorsa settimana) e l’Rt si abbassa a 0,97 (mentre la scorsa settimana era pari a 1,31).
E’ quanto emerge, secondo quanto si apprende, dal monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19.
Diminuisce il numero dei posti letto occupati per Covid nei reparti di terapia intensiva ed in quelli ordinari.
Questa settimana, l’occupazione delle terapie intensive a livello nazionale raggiunge infatti il 16,7% (contro il valore del 17,3% della scorsa settimana).
L’occupazione a livello nazionale dei reparti ordinari raggiunge invece il valore del 30,4% (rispetto al 31,6% della settimana precedente).
“Diverse Regioni e Province autonome hanno segnalato ritardi nell’inserimento dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati”. Rimane stabile il numero di nuovi casi di Covid-19 non associati a catene di trasmissione (652.401 vs 658.168 della settimana precedente).
Non si arresta la crescita di casi di Covid-19 tra medici, infermieri e altri lavoratori della sanità. Negli ultimi 30 giorni sono stati 54.005 a fronte di 3.982.099 casi complessivi di infezione da Sars-Cov-2 registrati in Italia.
E’ quanto emerge dai Dati della Sorveglianza integrata Covid-19 in Italia, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornati al 26 gennaio.
I dati aggiornati al 20 gennaio riportavano 3.412.930 casi nella popolazione italiana nei 30 giorni precedenti e, di questi, 47.607 tra gli operatori sanitari. Quelli del 13 gennaio riportavano 2.432.925 casi nel paese, di cui 34.446 tra lavoratori della sanità.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (18% vs 15% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% vs 41%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% vs 44%).
In Italia il 17 gennaio scorso la variante Omicron era predominante, con una prevalenza stimata al 95,8%, con una variabilità regionale tra l’83,3% e il 100%, mentre la Delta era al 4,2% del campione esaminato (range: 0% -16,7%). Sono questi i risultati dell’indagine rapida condotta dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.
Il maggiore tasso di occupazione dei posti letto per Covid nelle terapie intensive si registra questa settimana nella Provincia autonoma di Trento (al 27,8%), nelle Marche (al 27,3%) e in Friuli Venezia Giulia (al 23,4%).
I maggiori tassi di occupazione nei reparti ospedalieri ordinari si registrano invece in Valle d’Aosta (al 50,3%), in Liguria (al 39,3%), in Sicilia (al 38,1%) ed in Calabria (al 38%).
A Bolzano, i valori più alti dell’incidenza dei casi di Covid
I valori più alti dell’incidenza di casi di Covid-19 su 100mila abitanti si registrano questa settimana nella Provincia autonoma di Bolzano (dove si raggiunge il valore di 3258,5 casi per 100mila) seguita dall’Emilia Romagna (2732,8) e Marche (2644,9).
Emerge nella scheda sugli indicatori decisionali che accompagna il monitoraggio Iss-ministero della Salute settimanale sul Covid.