ROMA – Monsignor Nunzio Scarano è stato arrestato il 28 giugno nell’ambito di due inchieste per transazioni sospette. Ora il Vaticano ha congelato i fondi di Scarano depositati allo Ior. Il vescovo era stato già sospeso circa un mese fa dal suo incarico presso l’Apsa, Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. Scarano è finito nel mirino delle indagini anche per un tentativo di trasferire in Italia 20 milioni di euro che erano depositati su un conto svizzero. Padre Federico Lombardi però avvisa: le indagini potrebbero essere estese anche ad altre persone.
Scarano è indagato dalle procure di Salerno e Roma, ma ora anche la giustizia vaticana vuole vedere chiaro sul caso delle transazioni sospette e padre Lombardi ha spiegato:
“Il promotore di giustizia del Vaticano ha disposto il congelamento dei fondi intestati presso lo Ior a monsignor Scarano nel quadro delle indagini in corso da parte delle autorità giudiziarie del Vaticano, a seguito di rapporti su transazioni sospette depositate presso l’Autorità di informazione finanziaria (Aif)”.
Oltre a Scarano, lo scorso 28 giugno sono stati arrestati un ex funzionario dei servizi segreti ed un broker finanziario dopo le indagini della Guardia di Finanza del nucleo valutario su ordine del gip della Capitale, Barbara Callari. Gli arresti scattarono poi per Scarano, 61 anni, già indagato dalla procura di Salerno per il crack del Pastificio Amato, un ex funzionario del servizio segreto interno, Giovanni Maria Zito, sottufficiale dei carabinieri, espulso dall’Aisi tre mesi fa e il broker finanziario Giovanni Carenzio, che lavora soprattutto all’estero.