Vaticano: “Propaganda Fide buona fama ma sono stati fatti degli errori”

Crescenzio Sepe

Il Vaticano difende Propaganda Fide ma precisa che, a livello amministrativo, è possibile che siano stati “errori di valutazione”.

La difesa della Santa Sede è contenuta in una lunga nota diffusa nella tarda mattinata di lunedì 28 giugno in cui Vaticano ribadisce  la ”buona fama” del Dicastero per l’evangelizzazione dei popoli, (Propaganda Fide), pur ammettendo che esso, nell’amministrazione del proprio patrimonio immobiliare, può ”essere esposto ad errori di valutazione e alle fluttuazioni del mercato internazionale”.

”La Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ricava le sue risorse principalmente dalla colletta della Giornata Missionaria Mondiale, interamente distribuita tramite le Pontificie Opere Missionarie nazionali, e, in secondo luogo – si legge nella nota vaticana – dai redditi del proprio patrimonio finanziario ed immobiliare”.

”Il patrimonio si è formato nel corso dei decenni grazie a numerose donazioni di benefattori di ogni ceto, che hanno inteso lasciare parte dei loro beni a servizio della causa dell’Evangelizzazione”, ricorda il comunicato della Santa Sede che poi ammette:  ”La valorizzazione di tale patrimonio è naturalmente un compito impegnativo e complesso,che si deve avvalere della consulenza di persone esperte sotto diversi profili professionali e che, come tutte le operazioni finanziarie, puo’ essere esposto anche ad errori di valutazione e alle fluttuazioni del mercato internazionale”,

Nel futuro, si legge ancora nella nota,  la Congregazione avrà ”una gestione professionale”, in ”linea con gli standard piu’ avanzati”, per evitare ”gli errori di valutazione” del passato.

Propaganda Fide è finita nell’inchiesta sulla ”cricca degli appalti”, in relazione alla gestione avvenuta sotto la guida del cardinale Crescenzio Sepe, dal 2001 al 2006, attualmente indagato per ”corruzione” dai magistrati di Perugia.

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