Vignetta su Fiamma Nirenstein, giornalista condannato a risarcire Vauro

La vignetta di Vauro (il Manifesto 2008)

ROMA – Il tribunale di Roma ha condannato per diffamazione il giornalista ed ex deputato del Pd Peppino Caldarola che dovrà così risarcire con 25 mila euro il disegnatore Vauro. Al centro della contesa c’era una vignetta pubblicata su Manifesto nel 2008 raffigurante Fiamma Nirenstein, oggi deputata Pdl, con la stella di David sul petto, il fascio littorio e il simbolo del Pdl.

”Da oggi in poi chiunque per polemizzare con un ebreo potrà raffigurarlo con il naso adunco e la Stella di Davide cucita sul petto. E’ una cosa che considero illegittima e che contesterò sempre. Per questo ricorrerrò in appello”, ha annunciato Caldarola.

Il giornalista ha poi spiegato: ”In un corsivo scherzoso sul Riformista avevo satirizzato sulla sinistra radical che raffigura una cittadina italiana, all’epoca in procinto di candidarsi con il Pdl, con i tratti tipici dell’iconografia ostile agli ebrei. Sono stato condannato perché ritengo questa raffigurazione negativa, visto che connota razzialmente qualcuno. Ed io da uomo di sinistra mi oppongo a tutto questo”.

Poi ha aggiunto: ”All’apparire della vignetta di Vauro, ci fu uno scandalo internazionale: intervennero pesantemente sia la Comunità ebraica italiana sia quella Usa: il mio articolo uscì dopo che il parapiglia si era già scatenato. Io raccolsi nel mio pezzo le critiche su questa rappresentazione”.

”Se il giudice considera legittima la critica di Vauro, non capisco quindi come possa considerare illegittima la mia. Inoltre il danno Vauro già se lo era fatto da solo, ben prima del mio articolo. Ripeto da uomo di sinistra ritengo illegittima quella raffigurazione e mi opporro sempre”, ha concluso.

Vauro nel 2008, quando si alzò il polverone, aveva replicato difendendo la sua vignetta e negando ogni accusa di antisemitismo: “Io antisemita? Ho portato a dieci anni mia figlia a Gerusalemme per farle visitare il museo della Shoah… Lei (Fiamma Nirenstein) annuncia querele, lo faccia pure. Non è colpa mia se si presenta nello stesso raggruppamento politico che candida Alessandra Mussolini, la quale non ha mai rinnegato le posizioni di suo nonno, e Ciarrapico, effigiato in molte fotografie dritto nel suo saluto romano. L’accostamento tra la stella di David e il fascio lo ha fatto lei. Io mi sono limitato a rappresentarlo”.

 

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