Treviso, focolaio nello stabilimento Aia di Vazzola Treviso, focolaio nello stabilimento Aia di Vazzola

Treviso, focolaio nello stabilimento Aia di Vazzola: 182 positivi, ma produzione non si ferma

Il focolaio nello stabilimento Aia di Vazzola  non ferma la produzione: l’azienda resterà aperta nonostante i 184 casi di contagio. 

Riduzione della produzione del 50%, distanziamento fra le postazioni operative e diminuzione del numero di lavoratori per turno. Sono le decisioni assunte oggi, 25 agosto, nel corso di un vertice convocato dalla Prefettura di Treviso con organizzazioni sindacali, autorità sanitarie e municipali di Vazzola (Treviso) per affrontare la gestione del focolaio di contagi Covid-19 fra i dipendenti dello stabilimento agroalimentare Aia.

Nel sito, in cui operano 700 addetti fra operatori diretti e maestranze dell’indotto, ad oggi risultano 182 casi di positività sui 560 test eseguiti (le persone mancanti sono assenti in generale per ferie), tutti asintomatici e in regime di quarantena.

La decisione di non fermare la produzione, scrive il Gazzettino, è arrivata dopo il vertice in prefettura a Treviso, con sindacati, azienda sanitaria, lavoratori e dirigenti del Gruppo Veronesi.

Secondo le autorità non ci sono le condizioni per fermare lo stabilimento: il caso era esploso la settimana scorsa con la scoperta dei primi 20 casi, saliti poi a 125 e 184 nelle due successive tornate di tamponi. Previsti termoscanner in azienda e saniticazione continua con turni di lavoro al 50 per cento. (fonti ANSA, IL GAZZETTINO)

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