Vendita Sea e appalti in Toscana. Gamberale nel mirino dei pm

Pubblicato il 16 Marzo 2012 - 20:52 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 16 MAR – L'acquisto delle quote della societa' che gestisce gli aeroporti di Milano (Sea), di cui in un'intercettazione si diceva sicuro, e la costruzione di una bretella autostradale in Toscana, mai fatta ma per la quale la Regione ha tirato fuori quasi 30 milioni: l'ex presidente di Autostrade e attuale amministratore delegato del Fondo d'investimenti F2i Vito Gamberale finisce nel mirino delle procure di Milano e Firenze. Per il momento – e a quanto e' dato sapere – in compagnia almeno di un altro pezzo grosso, l'ex assessore regionale alle Infrastrutture della Toscana, l'esponente del Pd Riccardo Conti, che dal 2010 e' anche membro proprio del Cda di F2i.

L'anticipazione del settimanale 'L'Espresso' – in cui si scrive di una telefonata intercettata a luglio scorso tra Gamberale e una persona ''in ottimi rapporti con il vertice nazionale del Pd'', relativa al bando di gara del comune di Milano per la vendita della Sea – ha dato un'accelerata alle indagini. I pm di Firenze, che quella telefonata hanno girato ai colleghi milanesi dopo averla intercettata nell'ambito dell'inchiesta sulla bretella autostradale mai realizzata, hanno immediatamente disposto una perquisizione e un'acquisizione di documenti negli uffici della F2i a Roma ma anche nei confronti di Conti e di altri soggetti. Sia Gamberale sia l'ex assessore sono infatti indagati per corruzione e il timore degli inquirenti e' che la fuga di notizie relativa all'inchiesta di Milano sulla Sea, possa danneggiare anche l'indagine fiorentina.

Al centro della quale ci sono 29 milioni di euro assegnati dalla regione Toscana per il raccordo autostradale Prato-Lastra a Signa alla Societa' infrastrutture toscane (Sit) e spariti nel nulla. Della Sit hanno quote, tra l'altro, l'ex Bpt di Riccardo Fusi – coinvolto nell'inchiesta sui grandi appalti – e il consorzio Etruria. Secondo le indagini, i soldi sarebbero dovuti servire per avviare i lavori dell'opera, da realizzare in project financing e i privati si sarebbero ripagati l'investimento con i pedaggi. Da un costo inizialmente stimato in 243 milioni nel 2006 si e' passati ai 384 del 2009-2010: i lavori, pero', non sono mai partiti, nonostante la Regione abbia tirato fuori i 29 milioni.

Anche Milano, pero', si muove: il fascicolo con gli atti provenienti da Firenze, arrivato ad ottobre e rimasto per mesi senza un titolare 'ufficiale', e' stato assegnato oggi dal procuratore Bruti Liberati all'aggiunto del dipartimento pubblica amministrazione Alfredo Robledo, dopo un incontro tra i due.

Il fascicolo e' ancora senza indagati, ma ora la procura ipotizza il reato di turbativa d'asta in relazione alla vendita delle quote della Sea. Tra gli atti, anche la famosa telefonata tra Gamberale e l'esponente del Pd – che indiscrezioni giudiziarie non confermate ufficialmente identificano proprio in Conti – in cui l'Ad di F2i si dice sicuro della vittoria nella gara d'appalto per la vendita della Sea. Evento che si e' poi effettivamente verificato, con il Fondo che ha acquisito il 30% delle quote della societa' che gestisce gli aeroporti.

''La vicenda Sea e' stata caratterizzata da rigore, trasparenza e legalita' in ogni fase del processo di gara'' si difende Gamberale, che anche in relazione all'inchiesta fiorentina respinge ogni addebito, sottolineando pero' la ''piu' totale disponibilita''' a collaborare con i magistrati. ''Sono uscito da Autostrade nel 2006 e l'anno successivo ho avviato il Fondo F2i – dice -. Non ho mai avuto nulla a che fare con episodi, maturati successivamente, che riguardano i progetti di Autostrade in Toscana e non mi sono mai occupato di lavori, appalti e contributi''.

Anche Conti si dice ''molto sereno'' in attesa che i magistrati facciano il loro lavoro. ''Non c'e' da gridare al complotto ne' da fare schiamazzi – ha affermato il suo legale – C'e' piena fiducia nella magistratura e tutto si chiarira' da solo''.