Regione Veneto: bloccati 4 pacchi sospetti ma erano solo regali

Solo un falso allarme che però attesta più che altro come la paura di attentati rischi di degenerare in una vera e propria psicosi. Quattro pacchi sospetti sono stati intercettati dagli addetti alla sicurezza di Palazzo Balbi, sede veneziana della Giunta regionale del Veneto. I pacchi che all’esame dello scanner mostravano contenere fili elettrici erano indirizzati agli assessori regionali Renato Chisso, Renzo Marangon, Giancarlo Conta e a Franco Miracco, portavoce del Presidente della Regione. Un’ala del palazzo così è stata evacuata e sono intervenuti gli artificieri per controllare il contenuto ed eventualmente disinnescare i presunti ordigni. Tre dei pacchi erano contenuti in grandi buste di plastica ed il quarto in una scatola di cartone.

Sul posto erano subito intervenuti polizia, carabinieri, vigili del fuoco e ambulanze. E uno dei pacchi è stato addirittura fatto brillare. Tanto allarme però per nulla. Successivamente infatti si è scoperto che tre dei pacchi contenevano altrettanti caricabatteria universali, mentre il quarto, secondo quanto riferito da fonti della stessa giunta regionale, una lampada. Quest’ultima aveva destato i maggiori sospetti e per questa è stata fatta brillare. Alla fine tutti i pacchi sono risultati inoffensivi. I pacchi erano infatti stati spediti dall’Enel. In pratica erano dei regali di Natale, arrivati in ritardo.

Ma le forze dell’ordine, nonostante il fatto che l’allarme si sia rivelato falso, sono comunque soddisfatte della pronta risposta operativa dell’organizzazione predisposta per fronteggiare gli eventuali attentati. Per il questore di Venezia, Fulvio Della Rocca, non c’è alcun dubbio: «I meccanismi predisposti in chiave sicurezza hanno funzionato a dovere». «A pochi minuti dall’allarme – rileva Della Rocca – la zona era presidiata dalle forze dell’ordine, gli artificieri della polizia erano sul posto e parte del palazzo evacuato per precauzione».

«Passati allo scanner della Regione – dice ancora il questore – i pacchi sono sembrati sospetti: circostanza confermata quando a fare la medesima operazione sono stati gli artificieri». A mettere in allarme è stato anche il fatto che i plichi consegnati da un corriere «avevano solo il recapito dei destinatari – sottolinea Della Rocca – e nessun riferimento di partenza». A quel punto le procedure di sicurezza hanno spinto a far esplodere uno dei pacchi con microcariche mirate e in condizioni di sicurezza garantite dagli artificieri, permettendo di verificare che il contenuto era innocuo. «Che fossero regali destinati ad assessori e al portavoce del Presidente – conclude il questore – è stato confermato dall’Enel, mittente dei plichi».

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