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Veneto. Tour delle apparizioni della Madonna, idea leghista che disgusta Cacciari

di admin |17 Marzo 2010 15:35

Santuario della Madonna della Crocetta

Un itinerario turistico-religioso che non nasce dalla naturale evoluzione dei pellegrinaggi di fede, ma discusso e organizzato a tavolino. E’ quello che vuole fare la frangia cattolica della Lega in Veneto, dove la Madonna nei secoli è apparsa nove volte.

Nove tappe quindi che ripercorrono  in lungo e in largo la regione cattolica, alla scoperta di luoghi di culto mariani oggi in penombra, e perché no far riscoprire i prodotti tipici del territorio: Crespano del Grappa, dove ci fu la prima apparizione in assoluto della Madonna in Veneto nel 1150,  Castello di Godego (apparizione 2 luglio 1420),  Villanova d’Istrana (apparizione 1300-1400), Conscio (apparizione 1451), Robegnano (apparizione 1470), Bonisiolo (apparizione 1607), Isola di Pellestrina (apparizione 1716) e Maserada sul Piave (9 luglio 1722).

E secondo i promotori dell’iniziativa, il vicepresidente della giunta regionale Franco Manzato e il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, in tutto questo non c’è nulla di male: «La fede e il pellegrinaggio sono stati per molti secoli le principali forme di visitazione pacifica del mondo – spiegano – non c’è dunque contrasto tra religione e turismo. Recuperare e valorizzare i cammini religiosi costituisce anzi un’operazione culturale e di civiltà, identitaria per il Veneto in un mondo che sembra voler diventare asettico rispetto alla propria storia». La teoria ha convinto anche lo stesso ministro Luca Zaia, candidato a governatore in Veneto, tanto da promettere, qualora fosse eletto, che inserirà nello statuto della Regione le “origini cristiane” del Veneto.

In disaccordo invece Massimo Cacciari: «La Lega che si appropria della fede è una strumentalizzazione così bassa e meschina che non avrà alcuna influenza su niente e nessuno, e sicuramente sortirà l’effetto opposto a quello sperato», l’idea quindi di fare dei pellegrinaggi un vero e proprio business, per il sindaco di Venezia, «non merita alcun commento, tanto è disgustosa».

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