Venezia, 300 dipendenti Actv ai seggi del referendum: niente vaporetti e bus?

Venezia, 300 dipendenti Actv ai seggi del referendum: niente vaporetti e bus?
Venezia, 300 dipendenti Actv ai seggi del referendum: niente vaporetti e bus?

VENEZIA – Tre giorni di quasi stop per vaporetti, bus e biglietterie chiuse. Il servizio di trasporto Actv di Venezia e Chioggia subità ritardi e disagi dal 4 al 6 dicembre. Non si tratta di uno sciopero, ma di un eccesso di senso civico di 300 dipendenti di Actv, che dopo aver passato il 4 dicembre ai seggi del referedum costituzionale come scrutatori, si riposeranno per due giorni dalla fatica di aver spogliato le schede, separando i Sì dai No.

Paolo Navarro Dina sul Gazzettino scrive che il trasporto pubblico andrà nel caos. Oltre alla mancanza di 300 dipendenti nel giorno di domenica, giorno cioè delle votazioni dalle 7 alle 23 del mattino, i dipendenti e scrutatori hanno fatto sapere tramite i sindacat che rimarranno a casa altri due giorni dopo il voto, per poter riposare dalla fatica dei seggi elettorali:

“Quindi, 300 persone impegnate per il voto. Ma c’è di più. Di fronte ad un durissimo lavoro come quello di dividere il no e il sì nelle schede, i sindacati hanno manifestato al Prefetto anche l’intenzione dei lavoratori di stare a casa, nei due giorni successivi al referendum come recupero riposo. Punto e a capo.

All’azienda è toccato così fare i salti mortali per garantire il servizio. I collegamenti maggiormente coinvolti sono le linee di navigazione (2, 3, 6 e 10); l’intero servizio automobilistico di terraferma con occasionali salti di corsa, e soprattutto quello urbano di Chioggia. Addirittura rimarranno chiusi per tre giorni altrettanti sportelli di biglietteria: al Tronchetto, alla stazione di Mestre e a San Zaccaria-Monumento. «In un anno, con tre tornate elettorali – sentenzia il direttore Giovanni Seno – abbiamo speso 500mila euro in sostituzioni»”.

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