Venezia, dopo aborto spontaneo salva feto, la donna: “Va sepolto”

Ha subito un aborto spontaneo al quinto mese di gravidanza e ha chiesto che il feto venisse seppellito, ma si è accorta che non era stato portato al cimitero: la donna lo ha ritrovato appena in tempo tra i rifiuti speciali da smaltire e lo ha “salvato” dall’inceneritore.

Protagonista della vicenda è una donna già mamma di due bambini, che si è rivolta al Tribunale dei diritti del malato della Riviera del Brenta ed è stata aiutata anche da don Pistolato della Caritas di Mestre. Qualche mese fa la signora va in ospedale per delle contrazioni anomale e subisce un aborto spontaneo.

Subito dopo, secondo il suo racconto, le viene chiesto se vuole vedere il feto e lei dice sì perchè vuole stringerlo a sè almeno per una volta: «Ho chiesto, come suggerito dal personale sanitario, che fosse seppellito – racconta la mamma sulle pagine locali del Gazzettino – Avrei avuto così l’opportunità di andarlo a trovare al cimitero, anche se in una fosse comune come prevede la legge».

Nei giorni successivi la donna scopre però dal custode del cimitero che nell’ultima settimana non era arrivata nessuna piccola salma destinata alla fossa comune. La mamma si da da fare per capire che fine ha fatto il feto, si rivolge anche al Tribunale dei diritti del malato e alla fine scopre che si trova in anatomia patologica fra i “rifiuti speciali”. «Mi hanno fatto capire che sarebbe finito nell’ inceneritore», racconta la donna che è arrivata in tempo ed è riuscita a dare sepoltura al feto.

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