Venezia, Alessandro Minto ucciso dal padre: litigio per i soldi

Venezia, Alessandro Minto ucciso dal padre: litigio per i soldi
Venezia, Alessandro Minto ucciso dal padre: litigio per i soldi

VENEZIA – Un pensionato di 70 anni ha ucciso venerdì mattina il figlio con un’unica coltellata al cuore al termine di una furibonda lite scoppiata subito dopo il pranzo, nella loro casa di Campagna Lupia (Venezia). Ad innescare la discussione sarebbe stato un disaccordo sulla restituzione di alcune centinaia di euro, che il padre diceva di avere prestato al ragazzo, Alessandro Minto, 21 anni, operaio in un’azienda del Petrolchimico di Marghera. I due litigavano spesso.

All’improvviso i toni si sono accesi più del solito: il padre ha afferrato un coltello dal tavolo di cucina, con una lama di 30 centimetri e si avventato sul figlio, uccidendolo. Nonostante l’intervento dei medici del Suem 118 per il ragazzo non c’è stato scampo; troppo grave la lesione prodotta al torace dal coltello. In casa in quel momento c’erano anche una sorella di Guerrino e la loro anziana madre, che non hanno però assistito al delitto. Scattato l’allarme, sul posto sono giunti i militari della compagnia carabinieri di Chioggia e del nucleo investigativo di Venezia, seguiti dal magistrato che coordina le indagini, il pm Francesca Crupi. Guerrino Minto, agricoltore in pensione, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario.

Il quadro del delitto è apparso subito abbastanza chiaro agli investigatori. Alessandro Minto era l’unico figlio di Guerrino. L’anziano si era separato dalla moglie alcuni anni fa. Viveva insieme alla sorella e alla madre, ma con quel figlio che lavorava a Mestre, descritto dagli amici come un giovane normalissimo, i rapporti erano sempre più tesi. Venerdì i due si sono trovati l’uno di fronte all’altro sul tavolo di cucina, per il pranzo, e ancora una volta si è innescata la lite. Pare che il 70enne volesse gli fosse restituita una piccola somma, alcune centinaia di euro, che avrebbe prestato al figlio, il quale a sua volta sosteneva di essere lui, invece, a dover avere dei soldi dal padre. Dalle parole i due sono passati alle urla, infine è spuntato il coltello nelle mani di Guerrino, e una mattinata rovente di fine luglio è finita in tragedia.

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