Lucia Massarotto, la patriottica veneziana “antileghista” cambia casa. Per anni ha esposto la bandiera tricolore durante i raduni leghisti di Riva Sette Martiri, ma ora sarà costretta a sloggiare. Non sono riusciti a cacciarla le “camice verdi”, ci ha pensato allora il padrone di casa, che ha aumentato il costo dell’affitto ad un livello per lei insostenibile.
La signora Lucia è diventata famosa per i suoi diverbi con i leader del Carroccio, in primis Umberto Bossi. Nel 1997 il Senatur, evidentemente irritato dalla “provocazione” della donna, la invitò a portare il tricolore “nel cesso”. D’altronde lo stesso Bossi non ha mai fatto mistero di quale sia per lui il miglior uso che si possa fare della bandiera simbolo dell’Unità d’Italia. In seguito alle minacce ricevute nel corso degli anni, la casa in passato era stata anche pattugliata dalle forze dell’ordine.
La Massarotto ha spiegato di non avere simpatia con i leghisti perché non li ritietene “coerenti”: “Quante critiche, per usare un eufemismo, ho sentito rivolgere dal parlamentare padano di turno a Berlusconi. Ma poi le cose cambiano, ed ora eccoli là tutti assieme”.
Ma ora ci sarà il trasloco “forzato” e quindi Lucia mancherà il suo “appuntamento fisso” con il raduno di settembre: il padrone di casa, infatti, ha aumentato l’affitto da 600 a 900 euro. Lei ha uno stipendio part-time che non è sufficiente a colmare la differenza. Il contratto d’affitto dell’abitazione, che si trova nel popolare Sestiere di Castello, scade il 30 luglio e, nel frattempo, Lucia Massarotto ha partecipato ad un bando del Comune di Venezia per l’assegnazione di un alloggio popolare.
Un vero peccato: sarebbe stato interessante sentire cosa avrebbe avuto da dire Lucia Massarotto ai ministri leghisti che hanno disertato le celebrazioni per la Festa della Repubblica.
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