Venezia. Cittadini contro la plastica, “le nostre gondole saranno sempre in legno”

Le gondole non si toccano. Sempre e solo di legno, mai le gondole a Venezia potranno avere lo scafo di plastica. Cade così nel vuoto la proposta di un cantiere di Brindisi che ha chiesto all’Ente Gondola della città lagunare se voleva acquistare scafi di gondole in vetroresina, perfettamente uguali agli originali, ma appunto di un materiale più moderno ed economico.

La ‘Cantieri Navali Brindisi’, di Giuseppe Gioia, starebbe ultimando la costruzione del primo prototipo della gondola in Prfv. ‘Grazie, no’, è stata in sostanza la risposta dell’ istituzione di tutela del simbolo di Venezia, “solo barche tradizionali, e costruite dai nostri artigiani”. Questo anche perché il regolamento comunale vieta ai gondolieri di utilizzare scafi in plastica. La gondola tradizionale è un capolavoro per la cui costruzione vengono impiegati legni di sette essenze diverse, ed ha un costo che supera i 25 mila euro.

«E’ allucinante», Aldo Reato, presidente dei ‘bancali’, l’associazione che rappresenta i gondolieri veneziani, non trova altro termine per commentare la proposta di un cantiere di Brindisi che sta ultimando la costruzione di un prototipo di gondola in materiale plastico e ha chiesto all’Ente gondola un eventuale interesse. «Come gondolieri – dice Reato – ci opporremo in tutti i modi. E’ impensabile una proposta del genere e penso che tutto il mondo del remo dirà un no secco alla possibilità di gondole in plastica».

Al di là della millenaria tradizione e dei regolamenti comunali che vogliono l’imbarcazione rigorosamente in legno, per Reato è proprio l’idea stessa che viene considerata non praticabile: «Non siamo in un parco di divertimenti, siamo a Venezia». Il rappresentante dei gondolieri insinua il dubbio che forse l’azienda proponente non conosca molto della città lagunare «per uscire con una iniziativa del genere». «Ma una cosa deve essere chiara – conclude – i gondolieri sono parte della storia stessa della città, sono una figura che la rappresenta in Italia e nel mondo. Noi, al di là del caso specifico, non vogliamo essere veicoli pubblicitari per nessuno».

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