Venezia, Mose non salverà Piazza San Marco e centro storico dall’acqua alta

Venezia, Mose non salverà Piazza San Marco e centro storico dall'acqua alta
Venezia, Mose non salverà Piazza San Marco e centro storico dall’acqua alta

ROMA – Venezia, il Mose non salverà Piazza San Marco e centro storico dall’acqua alta. Fra tre anni, quando dovrebbe entrare in funzione, la diga del Mose arginerà le sistematiche piene ma nulla potrà per salvare Piazza San Marco, le calli e i campielli del centro storico dal disastroso e ciclico fenomeno dell’acqua alta.

Il fatto è che mancano all’appello un centinaio di milioni per gli imprescindibili lavori complementari di impermeabilizzazione dei siti interessati. E nemmeno si può intervenire prevedendo l’innalzamento della diga con un livello d’acqua più basso di quello previsto: la laguna verrebbe chiusa troppo spesso, diventerebbe una pozza maleodorante senza un ricambio più sostenuto delle acque.

Un paradosso se si pensa a un’opera di ingegneria gigantesca (30 anni di lavori, 5 miliardi di euro spesi) che manca l’obiettivo di preservare uno dei tesori architettonici del pianeta. Una beffa se si guarda al giro di corruzione e sprechi sorti intorno all’opera, anch’esso gigantesco.

Lo denunciano compatti e agguerriti gli abitanti della piazza, gli imprenditori, i commercianti, i ristoratori, i famosi caffè Quadri e Florian e pure la Basilica di San Marco per bocca del suo proto, l’architetto Ettore Vio, che lancia l’allarme usando la matematica. Ne raccoglie la denuncia Andrea Pasqualetto sul Corriere della Sera.

«Se, come hanno deciso, il Mose verrà alzato soltanto quando la marea è a 110 centimetri, il problema non è affatto risolto perché la Basilica inizia ad andare sott’acqua a 80 e nel 2014 è successo 200 volte. Se non si interviene in tempo rischiamo di perdere un patrimonio immenso, mosaici del tredicesimo secolo compresi». (Corriere della Sera)

Nel prevedibile balletto sulle responsabilità tra Comune, Consorzio, Comitatone (che ingloba un po’ tutti, governo, enti locali, Magistrato alle Acque, autorità portuale) non stupisce nemmeno più che anche il direttore generale del Nuovo Consorzio Venezia dia ragione alla denuncia dei commercianti: “Anzi, aggiungo che lo stesso problema avrà Rialto, altra zona bassa. L’acqua entrerà dalle forine, la piazza doveva essere impermeabilizzata. Anche se ritengo che un utilizzo elastico del Mose possa limitare i danni”.

 

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