Venezia, multato per biliardino offerto gratis ai clienti: titolare del ristorante lo regala

Venezia, Stefano Ceolin multato per biliardino gratis: lo regala
Venezia, multato per biliardino offerto gratis ai clienti: titolare del ristorante lo regala

VENEZIA – Una multa per aver offerto gratis il biliardino ai clienti del suo ristorante. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Stefano Ceolin, gestore de Il Palco nel centro di Venezia, ha avviato una battaglia contro una sanzione ritenuta ingiusta, ma ha perso. Ora che anche il giudice di Pace ha rigettato il suo ricorso, pagherà la multa e regalerà il calciobalilla ad un amico.

Una vicenda che colpisce Ceolin per la sua scelta di non far pagare i gettoni per giocare con il biliardino. Il titolare del ristorante è stato multato e ha fatto ricorso, ottenendo anche le scuse dell’allora sindaco Orsoni e del prefetto. La sua battaglia giudiziaria è iniziata quando la polizia locale lo multò perché ritenne illegale offrire il calciobalilla gratis secondo i vigenti regolamenti amministrativi.

“Nella modulistica del Comune – ha detto Ceolin all’ANSA – l’autorizzazione era prevista per ‘giochi con gettoniera’. Mi ricordo che all’Ufficio Commercio mi dissero che non era necessario, visto che era gratis. Il sindaco Orsoni si scusò per la multa, feci ricorso in Prefettura che me la rigettò, e il Prefetto mi chiese scusa. Mi consigliarono di ricorrere al Giudice di Pace, che nella sentenza scrive adesso che non avrei saputo dimostrare le mie ragioni. Pagherò la multa, che intanto è aumentata (era di 1.400 euro, ndr) e basta calcetto”.

Ceolin era stato anche premiato dall’associazione ‘Slot Mob’, per non aver installato videopoker nel locale, e in suo favore si erano mobilitati in molti, tra cui anche l’ex sindaco Massimo Cacciari. L’allora primo cittadino Orsoni si cimentò addirittura in una partitella. Il Consiglio regionale del Veneto aveva anche approvato una modifica della norma sul commercio introducendo la “diffida amministrativa” di 10 giorni per sanare irregolarità simili, anziché la multa. Ma la sanzione originaria è rimasta, fino all’epilogo odierno.

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