VENEZIA – Naufragio nella laguna di Venezia. Nella notte tra giovedì e venerdì una barca con a bordo tre pescatori che stavano facendo ritorno a Chioggia, dopo aver lasciato il Canale dei Petroli in arrivo da Fusina, ha colpito una briccola spezzata (ovvero una palafitta usata nelle lagune venete come ormeggio per imbarcazioni o per delimitare un canale navigabile) ed è affondata.
I tre pescatori sono finiti in acqua, sono rimasti per ore, nella notte, aggrappati alla barca, fino a che, all’alba, l’equipaggio di una nave in transito nella zona li ha visti e ha dato l’allarme. Nello sbalzo in acqua uno di loro è rimasto ferito ed è stato trasportato all’ospedale.
Come sottolinea il quotidiano locale La Nuova Venezia,
“Probabilmente, anche l’alta velocità ha contribuito ad aggravare l’incidente, ma è certo che in laguna la navigazione non è da tempo più sicura, a causa dei troppi pali galleggianti, monconi di briccole divelte, tubi in metallo infissi abusivamente a segnare secche regolarmente “tagliate” da troppe barche.
Proprio nei giorni scorsi, il provveditore alle Opere pubbliche Roberto Daniele – sollecitato da una lettera di numerose associazioni veneziane, che da mesi denunciano il pericoloso degrado in cui versano centinaia di briccole in laguna, per la mancata manutenzione – aveva annunciato che se non arriveranno nuovi fondi dal governo per sostituire i pali, sarà costretto a chiudere alcuni canali alla navigazione. Ora l’incidente tanto temuto è arrivato. Capitaneria di porto e carabinieri hanno avviato un’indagine sulle cause del sinistro”.