Venezia, acqua alta raggiunge i 187 cm. Due morti a Pellestrina. Il Sindaco: “Un disastro”

Venezia, acqua raggiunge i 187 cm. E' la seconda marea più alta dal 1966
La marea che ha invaso Venezia la notte del 12 novembre (foto ANSA)

VENEZIA – Venezia questa volta ha rischiato di affondare, sotto la spinta di un’acqua che con vento di scirocco a 100 km orari ha sfiorato la paurosa soglia dei 190 centimetri sul medio mare. Il picco, alle 22.50 di martedì, è stato di un metro e 87. Due persone sono morte a Pellestrina mentre infuriava la mareggiata: un anziano di 78 anni, rimasto fulminato mentre cercava di far ripartire le elettropompe nella sua casa allagata, e un altro abitante dell’isola, trovato senza vita anche lui in casa, probabilmente per cause naturali.

Tutto il centro storico è stato allagato. Con simili livelli non ci sono passerelle o paratoie davanti ai negozi che tengano. E’ la seconda misura nella storia della Serenissima, dopo il record di 194 centimetri del 1966.

I danni in città sono gravi. Gondole e barche strappate dagli ormeggi e spinte sulle rive, tre vaporetti affondati, altre imbarcazioni alla deriva. C’è grande apprensione per la Basilica di San Marco, i cui danni dovranno essere valutati quando l’acqua si ritirerà del tutto. La cripta, ha riferito la polizia municipale, è stata sommersa completamente. Nel momento del picco, in Basilica si misurava un metro e 10 d’acqua. 

L’acqua, con il buio fitto e la pioggia sferzante, è entrata dappertutto. I veneziani hanno assistito attoniti, dalle finestre di casa, o collegati al web, alla laguna che mano a mano entrava nelle calli, nelle piazze, si prendeva i masegni e sommergeva ogni cosa.

Il rialzo improvviso della marea è iniziato martedì sera, quando le previsioni – inizialmente di un metro e 45 – sono state riviste in modo peggiorativo dal Centro maree del Comune: 160 centimetri, poi 170, quindi 180, in una rincorsa che ha lasciato sbigottiti i tecnici e sembrava non finire mai. Fino a 187 centimetri sul medio mare. Una misura da far sfiorare il collasso a Venezia, il secondo livello di sempre.

A cambiare tutto è stato il vento, che, sempre da scirocco, al mattino girava ancora da nord est mentre raggiungeva le coste del Veneto. Ma con la sera si è incattivito. Lo scirocco ha iniziato a spirare con raffiche fino a 100 km/h, e ha gonfiato la laguna. Alle 22 Piazza San Marco si presentava deserta e spettrale, sommersa da quasi un metro d’acqua, le onde ad infrangersi sulle colonne di Palazzo Ducale, la Basilica di San Marco, indifesa davanti all’attacco del mare.

“Questo è un disastro, questa volta bisognerà contare i danni”, ha detto il sindaco Luigi Brugnaro, mentre in barca effettuava un sopralluogo nell’area marciana, accompagnato dalla polizia municipale e dal personale di Avm. “Stiamo affrontando una marea più che eccezionale – ha aggiunto in un tweet Brugnaro – Siamo tutti mobilitati per gestire l’emergenza”.

I danni si conteranno domani, ma la marea di oggi, che riporta agli occhi del mondo il caso Venezia, rilancia anche il tema del Mose, il colossale sistema di barriere mobili contro le acque alte che attende ancora di essere ultimato, e lascia Venezia in balia di catastrofi naturali come questa.

Tutte le scuole di Venezia e delle isole mercoledì resteranno chiuse. Il sindaco ha annunciato che chiederà lo stato di calamità naturale per la città. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha attivato l’unità di crisi della Protezione civile. Si temono gravi ripercussioni su tutta la laguna, mentre sono segnalate condizioni di allarme sull’intera costiere veneta e, per la forte pioggia, preoccupano le situazioni dei fiumi, in particolare del Piave. La Regione ha attivato anche i collegamenti con il Dipartimento della Protezione civile nazionale e con il Comando dei Vigili del fuoco. Domani arriverà alla sala operativa regionale, a Marghera, il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.

A questo link è possibile consultare le previsioni di marea.

Fonte: ANSA.

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev.

 

 

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