Violenze sui disabili all'istituto di Venosa (Potenza) Violenze sui disabili all'istituto di Venosa (Potenza)

Venosa (Potenza), “calci e pugni ai disabili in cura all’istituto”: le accuse della Procura

Violenze sui disabili all'istituto di Venosa (Potenza)
(Foto dei Nas-Ansa)

POTENZA – Calci, pugni e schiaffi ai disabili in cura, che sarebbero stati anche spinti e trascinati per terra: questo quanto sarebbe accaduto nell’istituto riabilitativo dei Padri Trinitari di Venosa (Potenza) secondo le accuse formulate dalla Procura di Potenza.

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L’inchiesta ha portato agli arresti domiciliari di otto dipendenti dell’istituto tra educatori e assistenti disabili. Divieto di dimora a Venosa, invece, per il coordinatore degli educatori e degli assistenti disabili e per altri tre educatori. Un altro divieto di dimora al sacerdote direttore e legale rappresentante dell’Istituto, che avrebbe tenuto, secondo l’accusa, una “condotta omissiva” rispetto a “una serie continua di maltrattamenti” che avvenivano anche negli spazi condivisi.

Il giudice per le indagini preliminari di Potenza ha anche disposto la sospensione e l’interdizione dalla professione per un neuropsichiatra infantile e per un medico, per un totale, quindi, di 15 persone coinvolte, a vario titolo, per concorso in maltrattamenti, falsità ideologica e omissione di atti d’ufficio.

Le indagini sono cominciate dopo la denuncia della madre di un paziente. Dopo aver notato “ematomi e graffi” sul corpo del figlio, la donna si era rivolta al personale dell’Istituto di riabilitazione, ricevendo in risposta “sempre spiegazioni evasive e di comodo”. Sono così partite le intercettazioni, audio e video, che hanno portato alla richiesta di misure cautelari.

Nei prossimi giorni, l’inchiesta potrebbe allargarsi ulteriormente. Nel frattempo il Codacons chiede “subito telecamere di sorveglianza in tutte le case di cura e le strutture sanitarie che si occupano di anziani e disabili”, mentre l’Associazione dei Genitori parla dell’inchiesta e delle misure cautelari come “un atto di irresponsabilità e di deliberato sabotaggio”.

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