Bimba uccisa a Vercelli. Magistrato Cassazione: “E’ Elena, la madre, l’assassina”

Elena Romani

E’ stata Elena Romani a provocare la morte della figlia Matilda a Roasio (Vercelli) il 2 luglio 2005, e non il convivente della donna, Antonio Cangialosi. Continua a essere questa la convinzione della procura generale di Torino, che oggi, 22 aprile, ha presentato un ricorso in Cassazione contro la sentenza con cui la Corte d’assise d’appello non solo ha assolto la Romani, ma ha indicato esplicitamente Cangialosi come colpevole invitando la procura di Vercelli a procedere nei suoi confronti.

Secondo il pg Vittorio Nessi, la sentenza «cade più volte nell’errore di allontanarsi dai fatti per fondarsi su elementi supposti o intuiti o vagheggiati», e scivola anche in «mere congetture prese per massime di esperienza». Il magistrato, nelle 115 pagine del ricorso, ha  spiegato in “nove motivi” per le proprie ragioni.

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