Vercelli. Finanza scopre frode fiscale da oltre 100 mln: 7 arresti

Pubblicato il 8 Giugno 2012 - 13:21 OLTRE 6 MESI FA

VERCELLI- Una frode fiscale internazionale da oltre cento milioni di euro e’ stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Vercelli, che ha arrestato 7 persone, fra le quali imprenditori e commercialisti. Sono state poste sotto sequestro decine di societa’, immobili, autovetture, quadri, opere d’arte e somme di conti bancari per 15 milioni di euro. Una quarantina di perquisizioni sono state eseguite in numerose regioni italiane. Nell’inchiesta sono coinvolte 40 persone e oltre 50 aziende.

In carcere, per decisione del Gip di Vercelli Giorgio Potito, e’ andato l’imprenditore Carlo Riefoli, di Milano; agli arresti domiciliari i commercialisti Paola Romastin e Gianpaolo Guarnieri, di Abbiategrasso (Milano), l’autotrasportatore Antoin Pascal Oggianu, di Trofarello (Torino), e gli imprenditori Dario Signor e Dino Signor, entrambi del trevigiano. Un imprenditore del bresciano trova all’estero, e’ tuttora ricercato. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata all’emissione, all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, all’evasione dell’Iva e al riciclaggio.   Le perquisizioni sono state fatte in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Abruzzo, Puglia e Sicilia.

L’inchiesta, denominata ”Carlos” e coordinata dal Procuratore di Vercelli, Paolo Tamponi, e dal pm Pier Luigi Pianta, e’ cominciata a gennaio sulla base dei sospetti emersi da alcune operazioni bancarie relative ad alcune aziende che operano nel settore della lavorazione e del commercio di carta e cartoni, la ”ORG di Clerici Pietro e Paolo SNC”  e ”ORG SRL” entrambe di Crescentino (Vercelli).   Secondo le Fiamme gialle, negli ultimi cinque anni il gruppo ha dato vita a un intricato artifizio documentale finalizzato a evadere le imposte attraverso l’emissione e l’utilizzazione di fatture false, l’interposizione tra aziende italiane cedenti ed acquirenti, societa’ estere comunitarie e cartiere nazionali, beneficiando illecitamente del particolare regime di non imponibilita’ in vigore in ambito intracomunitario.

In particolare, le due aziende acquistavano, ma solo sulla carta, merce da numerose aziende italiane in esenzione di IVA, poiche’ rilasciavano ai fornitori delle dichiarazioni d’intento che attestavano che la merce sarebbe stata esportata in Romania e Slovenia. La merce poi, sempre solo sulla carta, rientrava in Italia e veniva rivenduta ad aziende evasori totali in esenzione di IVA e da queste venduta, con IVA, alle aziende vercellesi che a questo punto vantavano un illecito credito d’imposta verso l’Erario.   Secondo la Guardia di finanza, Carlo Riefoli, al vertice dell’organizzazione, avrebbe accumulato ricchezze illecite per diversi milioni di euro, investiti nell’acquisto di opere d’arte, auto di lusso e appartamenti all’estero.

Quadri e arazzi di altissima qualita’, porcellane, statue, mobili stile Luigi XV, tutti corredati da decine di certificati di autenticita’ e l’indicazione del valore sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza nella’abitazione di Carlo Riefoli. Nella cantina della casa le Fiamme gialle hanno trovato altre decine di quadri e vasi, imballati e pronti per essere spediti in Brasile. Lo stesso Riefoli e’ stato trovato in possesso di un biglietto di solo andata per sudamericano con partenza fra un paio di settimane.

In casa, inoltre, i finanzieri hanno trovato appunti manoscritti dove Riefoli – secondo gli investigatori – ha quantificato il suo guadagno mensile in 90.000 euro. L’imprenditore – secondo quanto emerso nell’inchiesta – ha una rilevante disponibilita’ di denaro su numerosissimi conti correnti bancari in Italia e all’estero, oltre a un cospicuo patrimonio immobiliare in Italia intestato a prestanomi. Il denaro sarebbe stato trasferito all’estero anche tramite versamenti effettuati da cittadini extracomunitari, utilizzando il circuito dei money transfer vercellesi.