Daniele Iattarelli, l'odontotecnico con l'acqua alla gola nella foto simbolo del nubifragio di Verona Daniele Iattarelli, l'odontotecnico con l'acqua alla gola nella foto simbolo del nubifragio di Verona

Verona sommersa: gente in strada con l’acqua al petto, strade come fiumi di ghiaccio

Gente che cammina in strada con l’acqua fino al petto. Macchine sommerse. Bomba d’acqua a Verona con acqua e grandine.

Il maltempo di fine estate si è abbattuto con la violenza di un tifone in tutto il Veneto, sconvolgendo con vento, grandine e bomba d’acqua soprattutto Verona, Vicenza, Padova, e molti altri centri delle tre province.

Il cielo nero e carico d’acqua ha scaricato soprattutto grandine, in quantità impressionante. Tanto che molte strade di Verona, specie nelle zone più basse del Lungadige, si sono trasformate in fiumi di ghiaccio, intrappolando macchine e pedoni, sorpresi dalla velocità del nubifragio.

Sui social sono iniziate a girare immagini di devastazione, alberi abbattuti come birilli dal vento – se ne contano oltre 500 crollati – e persone costrette a mettersi in salvo con l’acqua che arrivava al petto.

Oltre 220 le chiamate alle centrali del Vigili del fuoco, 110 solo a Verona, dove sono giunte in soccorso anche colonne mobili dei pompieri da Venezia e Rovigo. Gran lavoro anche per la Polizia municipale, con tutte le squadre richiamate sul territorio.

Fortunatamente, al momento non si contano feriti. Ma il calcolo dei danni si preannuncia ingente. Oltre a Verona, interessati dal nubifragio anche i comuni veronesi di San Pietro in Cariano, Castelnuovo del Garda, Lazise, Pescantina, Bussolengo, Sant’Ambrogio di Valpolicella; qui saranno da valutare le conseguenze della grandine sulla produzione vitivinicola. Poi, come seguendo una immaginaria autostrada, il ‘tifone’ si è spostato verso est, investendo Vicenza e Padova. Anche qui vento fortissimo, meno grandine però.

Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato la firma della dichiarazione dello stato di crisi per Verona e gli altri comuni del territorio scaligero.

Il maltempo non ha risparmiato la montagna. Cortina è rimasta isolata da una frana di fango e detriti che ha invaso la strada statale 51 “di Alemagna”, all’altezza di Acquabona. Puntualmente bersagliato con il maltempo dagli smottamenti che scendono dai versanti del Sorapis. Sul posto lavoreranno fino a notte il personale dell’Anas, per liberare il tratto dal fango e ripristinare il collegamento con la città ampezzana. (Fonte Ansa e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).

 

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