Verona, aiutavano clandestini cinesi: arrestati due avvocati

VENEZIA – Accusati di favoreggiamento all' immigrazione clandestina due fratelli avvocati di Verona sono stati arrestati oggi dalla Squadra Mobile della questura scaligera.

Rosanna Cabianca, 51 anni del Foro di Crotone ma residente a Bardolino (Verona) e Matteo Maurizio Cabianca, 50 anni, residente a Dossobuono (Verona), si sono visti raggiungere ognuno da un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.

Secondo gli investigatori, la coppia aveva avviato un' organizzazione specializzata a garantire immigrazione a permanenza di cinesi e pachistani, attraverso l'ottenimento di false certificazioni, rinnovi dei permessi di soggiorno, visti di ingresso e successivi permessi di soggiorno per ricongiungimento familiare ed ancora carte di soggiorno a tempo indeterminato.

La polizia ha scoperto che i due professionisti richiedevano somme di denaro che andavano dai 1.500 euro per un visto di ingresso per lavoro subordinato a 3.000 euro per un rinnovo di permesso di soggiorno fino ad arrivare ai 6.000/10.000 euro per ricongiungimento familiare.

Gli stessi legali, per l'accusa, avrebbero garantito il successo di ogni pratica offrendo agli immigrati una residenza ed un impiego di lavoro. Proprietari di diversi immobili a Villafranca e Castel d'Azzano gli avvocati affittavano i locali agli stranieri il tempo necessario al rilascio del permesso di soggiorno; una volta ottenuto il documento dichiaravano l'irreperibilita' anagrafica degli ospiti al fine di permettere l'invalidazione del contratto di affitto e quindi il subentro di nuovi stranieri. I contratti venivano stipulati a nome della madre degli avvocati, usufruttuaria degli immobili regolarmente registrati.

Nessuno si sognava tuttavia di abitare in quelle case come dimostrato dagli accertamenti sui mancati consumi di acqua e luce elettrica.

L'inchiesta ha portato inoltre alla denuncia di altre quattro persone coinvolte a vario titolo nell'attivita' illecita.

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