Verona: occupano abusivamente una casa, assolti perchè bisognosi

Erano accusati di invasione e danneggiamento di edificio ma sono sono stati assolti dal tribunale di Verona perché bisognosi. Si è conclusa così la vicenda giudiziaria di due uomini e una donna, Lekbir El Abdaoui, Said Rebas e Bahija Magrane, denunciati nel 2006 per aver occupato e modificato le serrature di tre  appartamenti sfitti di proprietà dell’Ater.

Nonostante l’ abuso, uno dopo l’altro gli imputati sono stati tutti scagionati. Anche nell’ultimo processo, a carico di El Abdaoui, il giudice Paola Vacca ha infatti riconosciuto all’imputato lo stato di necessità derivante dalla sua difficile situazione economica e sociale all’epoca dei fatti.

Una sentenza che ribadisce un principio importante, quello della funzione sociale della proprietà privata, sancito dall’articolo 42 della Costituzione e confermato di recente dalla Cassazione, spesso alla base della difesa legale degli occupanti abusivi.

«Tre situazioni limite – ha sostenuto Roberto Malesani, difensore degli imputati – dettate da una situazione di emergenza». L’avvocato ha infatti dimostrato che Rebas e El Abdaoui erano entrambi senza lavoro al momento dell’occupazione, con famiglie numerose a carico, mentre Magrane, incinta e con altri due bambini piccoli, era stata appena licenziata dal suo lavoro di badante.

Una situazione drammatica in cui era impossibile pensare di affittare regolarmente un appartamento e che ha spinto i tre a tentare la via dell’occupazione di edifici disabitati. Una scelta che in tanti sono pronti a compiere, a Verona come altrove, vista la grave carenza di alloggi popolari e accessibili a tutti. Oggi Rebas, El Abdaoui e Magrane lavorano e pagano l’affitto regolarmente, a dimostrazione del fatto che la loro condizione di necessità era urgente quanto temporanea.

*Scuola di giornalismo Luiss

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