Veronica Panarello: “Andrea Stival ha strangolato Loris con un cavetto Usb”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Settembre 2016 - 13:03 OLTRE 6 MESI FA
Veronica Panarello: "Andrea Stival ha strangolato Loris con un cavetto Usb"

Veronica Panarello: “Andrea Stival ha strangolato Loris con un cavetto Usb”

RAGUSA – Veronica Panarello è accusata di aver ucciso il figlio Loris Stival e ora punta il dito contro il suocero, Andrea Stival, col quale aveva una relazione. La donna, interrogata dal giudice Andrea Reale la mattina del 26 settembre, aveva annunciato: “Dirò cose sconvolgenti“. Arrivata all’incontro col giudice, la mamma di Loris ha accusato il suocero di aver strangolato il bambino con un cavetto Usb perché aveva minacciato di raccontare al padre, Davide Stival, di aver scoperto la relazione tra la mamma Veronica e il nonno Andrea Stival.

Alessandra Ziniti su Repubblica scrive che Veronica Panarello durante l’udienza ha giurato di aver avuto una relazione col suocero e raccontato la sua versione dei fatti:

“Loris ha visto quello che non doveva vedere… voleva raccontare tutto a mio marito, negli ultimi giorni era nervosissimo. Me lo ha ripetuto anche quel sabato mattina quando faceva i capricci per andare a scuola. Per questo l’ho fatto rimanere a casa. Ma non l’ho ucciso io, è stato Andrea”.

Andrea Stival siede in silenzio in aula, mentre Veronica lo accusa. Davide, il papà di Loris, ha preferito invece rimanere a casa. E intanto la donna fa le sue dichiarazioni spontanee e racconta la sua versione di quanto accaduto il 29 novembre 2014, quando il corpo di suo figlio fu trovato senza vita:

“Andrea mi ha ordinato di legare i polsi di Loris, io sono andata a prendere una fascetta elettrica e l’ho fatto. Poi ho ricevuto la telefonata di mio marito e sono andata di là. Quando sono tornata Andrea gli aveva già stretto un cavo Usb al collo e Loris era paonazzo e non respirava più. E io l’ho solo aiutato a portarlo via”.

Il procedimento si svolge a porte chiuse e a rivelare l’affermazione dell’imputata all’Ansa è stato il suo legale, l’avvocato Francesco Villardita, che riferisce:

“Non voglio esimermi dalle mie responsabilità e voglio essere punita, ma voglio essere punita per quello che ho commesso e non per quello che non ho fatto. Non posso dire assolutamente, neanche sotto costrizione, di essere stata io a uccidere mio figlio. Se ci sono responsabilità mie pagherò, ma con me deve pagare anche l’esecutore materiale del delitto che è mio suocero”.

L’udienza del processo è stata aggiornata al prossimo 3 ottobre con l’intervento in aula dell’accusa.