Veronica Panarello ha pregato sulla tomba di Loris Veronica Panarello ha pregato sulla tomba di Loris

Veronica Panarello ha pregato sulla tomba di Loris. E Davide Stival non ha gradito

Veronica Panarello ha pregato sulla tomba di Loris
Veronica Panarello ha pregato sulla tomba di Loris

CATANIA – Cinque giorni fa Veronica Panarello è stata autorizzata dalla corte d’assise d’appello di Catania a pregare sulla tomba del figlio Loris. Ci è andata per “due lunghe ore”: lo ha detto ai cronisti Francesco Villardita, avvocato di Veronica Panarello, prima dell’inizio del processo d’appello a Catania alla donna condannata a 30 anni di reclusione per l’omicidio e l’occultamento del cadavere del figlio, ucciso a 8 anni nel 2014 a Santa Croce Camerina (Ragusa).

Davide Stival non ha gradito questa decisione perché va spesso a trovare Loris al cimitero e si sarebbe potuto trovare fianco a fianco con una situazione fortissima dal punto di visto emotivo. Si è indisposto perché l’ha saputo a cose fatte”, ha detto l’avvocato del papà del bambino, Daniele Scrofani. “Lui – ha aggiunto – sta cercando di voltare pagina, ha trovato un’occupazione dopo un periodo in cui non ha lavorato. Ora ha bisogno di serenità e oggi non è qui perché non si è voluto sottoporre a ulteriore stress”.

“La vita del mio assistito è stata sconvolta, nessuno gli darà più la sua esistenza: con questo delitto, perpetrato da Veronica Panarello, sotto il profilo umano è stato ucciso”, ha commentato invece Francesco Biazzo, avvocato di Andrea Stival, nonno di Loris e suocero di Veronica Panarello, che lo chiama in causa nell’omicidio come esecutore materiale . “Andrea Stival non si sottrarrebbe a un eventuale confronto – ha annunciato il penalista – anche se la richiesta della difesa non servirà ad alcunché perché è inammissibile dal punto di vista processuale”.

Veronica Panarello continua ad indicare il suocero come reale responsabile dell’omicidio. Proprio per questo l’avvocato chiede un confronto con Andrea Stival. “Ritengo che sia una giornata fondamentale, più che importante, perché non ci giochiamo sicuramente l’ultima carta, ma una carta importante perché è il secondo grado di giudizio, nel quale parleremo di merito della vicenda processuale”, ha detto Villardita prima dell’inizio del processo d’appello a Catania.

“C’è una richiesta – ha aggiunto il penalista – di riapertura dell’istruttoria dibattimentale per una nuova perizia psichiatrica, c’è una sollecitazione alla corte di effettuare il confronto con il suocero, ci sono tantissimi punti dell’atto di appello che dovranno essere vagliati dalla Corte d’assise d’appello per poter arrivare, ci auguriamo, quantomeno, ad una modifica della sentenza”.

Gestione cookie