Veronica Panarello interrogata in carcere. 3 ore di pianto: “Non sono stata io”

Veronica Panarello interrogata in carcere. 3 ore di pianto: "Non sono stata io"
Veronica Panarello interrogata in carcere. 3 ore di pianto: “Non sono stata io”

CATANIA – Veronica Panarello ha parlato e pianto per tre ore. Nel giorno dell’interrogatorio in carcere, davanti al giudice per le indagini preliminari di Ragusa che deve decidere se convalidare l’arresto per l’omicidio del figlio di 8 anni Andrea Loris Stival, Panarello ha continuato a dire che lei è innocente e non ha mentito.

Non ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere come ventilato alla vigilia. Veronica Panarello, al contrario, ha risposto a tutte le domande per circa tre ore. Ma non ha ammesso nulla, né cambiato versione:

Signor giudice mi creda, non sono stata io”, le parole pronunciate in lacrime davanti al gip.

Panarello ha poi negato di avere un secondo telefono cellulare. Circostanza, quest’ultima, sostenuta da alcuni suoi familiari:

“Ho un solo cellulare e l’ho consegnato spontaneamente agli investigatori prima ancora di essere fermata”.

Circostanza questa, confermata dall’avvocato della donna Francesco Villardita:

“Veronica Panarello ha negato l’esistenza di un secondo telefonino. Ha detto che di cellulari ne ha soltanto uno e che è a disposizione della magistratura per tutti gli accertamenti che possono essere e che possono essere fatti. Il telefonino è stato consegnato spontaneamente ed è in mano alla magistratura da quando la signora era ancora libera e non sottoposta a fermo”.

Meno chiara la spiegazione della Panarello relativa alla questione fascette, quelle da lei riconsegnate a una maestra per “esperimenti di scienze”, compatibili con quelle che hanno causato la morte di Loris e che la maestra in questione ha negato di aver mai utilizzato in classe:

“Ho consegnato le fascette alle maestre per dare un contributo all’accertamento della verità”. 

La donna ha poi confermato la sua versione, ossia quella di aver accompagnato a scuola suo figlio Loris dicendo che

“Un vigile urbano donna che era lì in servizio mi ha vista”.

Il gip si è riservato di decidere entro domani 12 dicembre sulla convalida del fermo e su eventuali misure cautelari.

La versione dell’avvocato Villardita:

 “La signora Veronica Panarello ha risposto a tutte le domande senza alcun tipo di cedimento riconfermando integralmente la stessa versione i fatti che e’ stata data in questi giorni a investigatori e magistrati. Non si é assolutamente contraddetta ha spiegato tutto ciò che doveva spiegare senza nessun tipo di problema. Ha manifestato la propria disponibilità a collaborare con le forze di polizia e la magistratura e ha reso un pieno ed ampio interrogatorio”

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